Italia, costo di malattie e infortuni sul lavoro incide su oltre il 3% del Pil

La previdenza salva le vite ma ha anche effetti dannosi sull’economia: è stato rilevato da un'attenta indagine condotta dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro che ogni euro investito in sicurezza sul lavoro genera ritorni per 2,2 euro.

Italia, costo di malattie e infortuni sul lavoro incide su oltre il 3% del Pil

Una recente analisi eseguita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro afferma che la sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre ad essere un diritto per ogni lavoratore, è anche un fattore economico di rilevante importanza sia per le aziende che per il Paese. Il tema su cui è stata focalizzata l’indagine è soprattutto sul “costo” degli infortuni e delle malattie professionali che riguardano il sistema economico. Pare infatti che ogni anno le malattie e gli infortuni abbiano un’incidenza sul 4% del Pil mondiale che equivale ad una cifra di 1.251.353 milioni di dollari.

L’analisi focalizzata anche sull’Italia ha rivelato una situazione abbastanza pesante anche nel nostro Paese, e da questa analisi emerge la quantità del danno economico derivante da infortuni e malattie professionali: pare infatti che superi il 3% del Pil.  

Secondo l’Inail, solo nel 2013 sono stati denunciati quasi 695mila infortuni e circa 51.900 malattie professionali. Un tema fondamentale e di grande importanza, quello che ha la non sicurezza sul lavoro, che non può essere sottovalutato e di cui si parlerà ampiamente nel corso di Ambiente Lavoro, arrivato alla 16^edizione e che si terrà a Bologna dal 14 al 16 ottobre 2015. 

Per quanto riguarda le imprese è fondamentale essere maggiormente consapevoli dei costi altissimi che gravano a bilancio quando si verificano eventi infortunistici e malattie professionali. Proprio durante l’incontro di Bologna sarà dato spazio al problema del ritorno economico di una politica di prevenzione attuata sia a livello aziendale sia come conseguenza sulla società. 

Marilena Pavarelli, Project Manager di Ambiente Lavoro, ha detto espressamente:Nonostante il trend positivo degli ultimi anni, con un calo di circa il 7% degli infortuni denunciati nel 2013 rispetto al 2012 e degli incidenti mortali diminuiti del 17% rispetto all’anno precedente la cultura della sicurezza va sostenuta e favorita anche attraverso analisi economiche che rendano evidenti i benefici derivanti dagli investimenti in questo senso. L’Ohsa stima che ogni euro investito in sicurezza generi un ritorno economico di 2,2 euro. Se non dovessero bastare le motivazioni etiche a giustificare l’affermarsi fra lavoratori ed imprenditori di una reale sensibilità verso il tema sicurezza, i dati economici saranno in grado di convincere anche i più scettici.” 

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