INPS: Pensioni, contributi versati all’estero. Come utilizzarli?

Pensioni, quando i contributi versati all’estero possono essere utilizzati? Il sistema di totalizzazione comunitaria consente di cumulare i contributi dei paesi della Comunità Europea inclusa Svizzera e Croazia

INPS: Pensioni, contributi versati all’estero. Come utilizzarli?

Come utilizzare i requisiti contributivi del lavoro svolto nei “periodi di assicurazione, di attività subordinata, autonoma o di residenza maturati” in uno stato estero o dell’Unione Europea? I contributi vengono incorporati e sommati nella giusta misura per ottenere la pensione?

Le uniche condizioni che sussistono riguardano il periodo e la durata. I contributi maturati in uno Stato estero o dell’Unione Europea inclusa Svizzera e Croazia possono essere sommati a condizione che i periodi di lavoro non siano sovrapposti e la durata dei contributi accreditata sia superiore ad un anno. Regoli semplici per ottenere la totalizzazione del periodo contributivo di un’attività lavorativa eseguita all’estero.

Con il sistema della totalizzazione, si sommano i periodi di lavoro svolti in Italia e all’estero. Un lavoratore potrà accedere a un piano pensionistico previsto dalle leggi italiane con un minimo contributivo di 20 anni, unendo i contributi italiani con quelli stranieri. Possedendo tutti i requisiti stabiliti dall’INPS al lavoratore sarà concessa la pensione.

Ricordiamo che per richiedere la pensione è necessario essere in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi previsti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata. Si può accedere alla pensione con la Legge Fornero con il raggiungimento di 66 anni e 7 mesi di età e 20 di contributi o 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

La totalizzazione ha l’obiettivo di sommare i periodi assicurati esteri e italiani garantendo l’accesso alla pensione. La pensione emessa dall’INPS verrà calcolata con il sistema pro-rata considerando sia i contributi versati in Italia che quelli versanti nei paesi della Comunità Europea. In questo modo ogni ente previdenziale liquiderà un assegno in relazione agli anni di contributi versati nel paese corrispondente.

Prendiamo in considerazione un lavoratore che ha svolto la propria attività lavorativa per 13 anni in Francia. Successivamente rientra nel suo paese in Italia, dove lavora raggiungendo altri 17 anni contributivi. Grazie alla totalizzazione il lavoratore ha diritto alla pensione. Il dovere dell’INPS, una volta verificata la presenza di tutti i requisiti, è quello di liquidare la pensione perché in questo caso, il lavoratore ha maturato 30 anni di contributi. È da considerare che l’importo della pensione sarà calcolato dall’INPS solo sugli anni lavorati in Italia quindi farà riferimento ai 17 anni. Spetterà alla Francia liquidare la pensione corrispondente agli altri 13 anni di lavoro.

INPS – Dove presentare la domanda?

La domanda correlata di tutti i requisiti va presentata nel luogo di residenza. L’istituto competente che prenderà in carico la domanda dovrà segnalarla all’ente pensionistico estero. Le prestazioni erogate possono riguardare: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, la pensione d’inabilità e pensione ai superstiti.

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