Frank, migrante spazzino "freelance" per non mendicare

Frank nigeriano: "Non voglio mendicare" e inventa un lavoro che gli rende 10-12 euro al giorno. Don Luca Favarin: "Una storia di dignità, coraggio e voglia di fare".

Frank, migrante spazzino "freelance" per non mendicare

E’ diventato spazzino freelance proprio per non chiedere l’elemosina. Indossa una pettorina arancione, impugna la scopa di saggina, con sé ha dei sacchi della spazzatura acquistati al discount e tanta voglia di condurre una vita dignitosa. Si chiama Frank, è nigeriano arrivato in Italia alla fine del 2014 dopo una lunga traversata in barcone. Ora si trova ospite a Due Carrare in provincia di Padova, in una struttura di accoglienza.

Da qualche mese, con tutto l’occorrente, raggiunge la Città ogni girono e qui inizia il suo lavoro: spazzare strade e marciapiedi. Frank non è dipendente di nessuno, ma in una sorta di “fai da te” si è specializzato nelle pulizie di strade e marciapiedi.

Frank racconta così la sua giornata: “Ogni mattina, verso le 7 e 30, prendo l’autobus e arrivo a Padova dice ancora Frank cerco di cambiare sempre quartiere e verso le 8 e 30 comincio a spazzare strade e marciapiedi. In autunno, con le foglie che cadono, c’è un super lavoro, ma va bene lo stesso. In media faccio 4 ore al giorno. Se mi va bene, riesco a guadagnare dai 10 ai 12 euro a giornata“.

La mission di Frank è chiara, dove lavora espone sempre un cartello, i cui punti saldi sono: vuole integrarsi, non vuole chiedere l’elemosina, vuole guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. I passanti che lo vedendo al lavoro e leggono il cartello lasciano qualche monetina in un fondo di bottiglia tagliato che sta sempre davanti alla mission.

Frank è passato da una struttura di prima accoglienza in Calabria dove nessuno lavorava e per questo ha deciso di risalire l’Italia inventandosi un lavoro in attesa di averne uno più sicuro. La richiesta di asilo inoltrata dal giovane è stata respinta, ma come di solito si fa ha presentato ricorso e ora è in attesa dell’esito.

Il quartiere San Giuseppe, proprio qualche mattinata fa si è diviso parlando del lavoro dello spazzino freelance: qualcuno trova ottima l’idea, qualche altro non risolutiva. Frank ascoltava e continuava deciso il suo lavoro. Don Luca Favarin, simbolo dell’accoglienza dei profughi a Padova e presidente della cooperativa Percorso vita, ne è entusiasta anche se non lo conosce personalmente. Il giovane racconta con il suo lavoro “una storia di dignità, coraggio e voglia di fare“. Gli immigrati, afferma don Luca, non chiedono la carità o l’assistenzialismo, vogliono solo lavorare.

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