Boom di voucher ma indeterminati ai minimi: il fallimento del Jobs Act

Il Jobs Act era stato proposto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi come la risposta alla disoccupazione, ma ad un anno dal varo le sue conseguenze sono risultate tragiche per i lavoratori in Italia.

Boom di voucher ma indeterminati ai minimi: il fallimento del Jobs Act

Il Jobs Act avrebbe dovuto rappresentare la risposta del Governo Renzi alla disoccupazione, che in Italia aveva raggiunto vette preoccupanti. Ma ad un anno dalla sua definitiva entrata in vigore, quali sono stati i cambiamenti che la riforma del lavoro ha apportato ai settori di competenza? E soprattutto, ha fatto davvero l’interesse dei lavoratori precari e dei cittadini disoccupati?

Snocciolando dati e statistiche, la risposta non può che essere tristemente negativa. Il Jobs Act avrebbe infatti dovuto promuovere le assunzioni a tempo indeterminato, ma nel luglio 2016 sono state registrate solamente 87 assunzioni secondo questa formula in tutta Italia. Praticamente quasi nulla.

Ampiando lo spettro in esame, tra gennaio e maggio 2016 le assunzioni a tempo indeterminato sono calate del -34% rispetto allo stesso periodo preso in esame nel 2015, con la bellezza di 280.000 assunzioni in meno. Cifre che l’INPS ha spiegato con l’abbattimento integrale dei contributi previdenziali relativi proprio all’anno precedente, mentre per il 2016 lo sgravio è lievitato “solamente” al -40%.

Da qui i soli “87 assunti a tempo indeterminato” prodotti dal Jobs Act nel luglio di quest’anno, con una perdita complessiva di 3,4 miliardi di euro per l’INPS stesso dovuta proprio alle mancate assunzioni. Dall’altra parte anche la battaglia contro il precariato è miseramente fallita dal momento che, se nei primi sette mesi di quest’anno i contratti a tempo determinato sono saliti solo dello +0,9% rispetto al 2015, i contratti di apprendistato hanno avuto un’impennata del +15,4% nello stesso arco temporale.

Ma la variabile impazzita delle implicazioni del Jobs Act si sono rivelati essere i temutissimi voucher, come da molti profetizzato: nel 2016 ne sono stati venduti ad oggi oltre 70.000.000, facendo così registrare un aumento del +40% rispetto alla prima metà del 2015. La riforma del lavoro ha dunque fallito su tutta la linea, come ammesso dallo stesso Premier: non ci sono più aziende che vogliano assumere ad indeterminato. In barba a precari e disoccupati di tutta Italia.

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