Studenti italiani tra i più stressati d’Europa

L'OMS ha stilato il suo rapporto, quadriennale, sulla salute ed il benessere dei giovani europei. Sembra proprio che la stragrande maggioranza dei ragazzi non ami la scuola: vanno peggio soltanto estoni, greci e belgi.

Studenti italiani tra i più stressati d’Europa

Dal rapporto quadriennale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità emerge un quadro molto chiaro: gli adolescenti italiani sono stressati dal carico di lavoro ed oberati dallo studio, il che inciderebbe in maniera marcata sul loro rendimento scolastico.

I dati pubblicati dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono stati raccolti nel 2013-2014 su ragazzi e ragazze di 11, 13 e 15 anni di età.

Stress degli studenti: i dati emersi dal rapporto OMS

Stando ai dati dello studio dell’OMS, soltanto un 26% delle ragazze undicenni ed un risicato 17% delle loro controparti maschili, ha ammesso di aver piacere dall’andare a scuola; queste percentuali calano ancora di più se si passa alla fascia dei 15enni: i maschi si aggirano intorno all’8% e le ragazze al 10%. Meno entusiasti dei nostri ragazzi nell’andare a scuola troviamo soltanto gli estoni, i greci ed i belgi, mentre al primo posto della classifica si troverebbero i ragazzi armeni: più del 50% amerebbe recarsi a scuola ogni giorno e seguire tutte le attività, sia scolastiche che extracurriculari.

Per quanto riguarda la votazione media riportata dalla fascia dei 15enni, anche qui riceviamo punteggi a dir poco allarmanti, infatti sono davvero pochi i ragazzi con performances scolastiche buone o eccellenti. Poco incoraggianti anche i dati riguardo la pressione scolastica, cioè lo stress che i ragazzi devono sopportare. Sembra che, man mano che l’età aumenti, l’interesse dei ragazzi italiani nella scuola vada man mano scemando.

Questo rapporto dell’OMS è stato commentato da Franco Cavallo, ordinario di epidemiologia dell’Università di Torino e curatore della parte italiana, che afferma l’importanza di questi dati e, secondo lui, questa scarsità di interesse dei nostri giovani nel sistema scolastico educativo è un segnale molto preoccupante. Secondo lui, un fattore che influirebbe in modo sostanziale su questi dati è la pressione che i giovani studenti italiani sentono e vivono.

La soluzione a ciò, sembrerebbe essere nel rendere più moderni ed attuali i programmi scolastici già a partire dalle linee guida dettate dal Ministero della Pubblica Istruzione in modo da rendere più snelli ed efficaci i programmi didattici così da abbassare il carico di ore di studio e di lavoro ai quali gli studenti italiani sono sottoposti che, come dimostrato, avrebbero effetto anche sui rapporti dei ragazzi con gli insegnanti ed anche con i genitori, cosa che si può tramutare – con il passare degli anni – in un disprezzo viscerale per le autorità in genere.

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