Modifiche alla Buona Scuola: a rischio i docenti precari

La senatrice del Partito Democratico, Francesca Puglisi, annuncia le le ultime novità in commissione Cultura della Camera per il disegno di legge: preside-sindaco meno potente ma più ricco; gli insegnati precari sono a rischio

Modifiche alla Buona Scuola: a rischio i docenti precari

La senatrice del Pd Francesca Puglisi annuncia le ultime novità che la commissione Cultura della Camera ha apportato al disegno di legge sulla “buona scuola”: presidi-sceriffo più ricchi con una corte di almeno una decina di docenti, la detrazione per chi manda i figli nelle scuole paritarie si estende anche alle scuole superiori, per gli idonei al concorso a cattedre del 2012 si apre la strada alle assunzioni mentre i precari della scuola potrebbero non essere assunti entro settembre.

Il provvedimento è al vaglio della commissione Affari costituzionali e dal 18 maggio sarà in aula a Montecitorio.

A quanto pare sarà proprio il preside-capo a decidere quali docenti assumere secondo i criteri che ritiene maggiormente opportuni ma non potrà premiarli a proprio piacimento.

Il Comitato per la valutazione dei docenti avrà questo compito seguendo tre regole principali:  “la qualità dell’insegnamento e il contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica; i risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica; le responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale”.

Anche per quanto riguarda la valutazione dei neoassunti, sarà il Comitato a ricoprire questo ruolo che, a partire dal mese di settembre, sarà presieduto da due insegnanti e due genitori. Questa è una novità assoluta: in cambio di una maggiore responsabilità, i dirigenti scolastici potranno godere di altri 46 milioni per il 2016 e 14 milioni per il 2017.

Si sblocca, inoltre, la partita degli idonei all’ultimo concorso a cattedre del 2012: saranno assunti tutti a partire dal primo settembre 2016. I precari delle scuole primarie e materne, invece, non saranno assunti a settembre: il 50% dei posti saranno assegnati annualmente ai vincitori di concorso e l’altra metà agli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento.

Per quanto riguarda i neoassunti dalle graduatorie  della scuola media e superiore, invece, l’incarico dei dirigenti scolastici sarà in prima applicazione annuale anziché triennale.

Tutti coloro che manderanno i propri figli nelle scuole superiori paritarie potranno, ora, detrarre dalle imposte il 19 per cento della retta pagata. Per combattere i diplomifici, invece, il ministero dell’istruzione “entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge  avvierà un piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica”.

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