Maturità 2013: oggi la terza prova, il quizzone

Oggi è previsto il quizzone, l’ultima prova scritta degli esami di maturità per circa 500mila studenti. La prova, ultima tappa prima degli orali, sarà diversa per ogni indirizzo.

Maturità 2013: oggi la terza prova, il quizzone

Oggi al via la terza prova degli esami di maturità per circa 500mila studenti, che dovranno cimentarsi con il cosiddetto “quizzone”, un test multidisciplinare con domande aperte e a risposta multipla su 4/5 materie.

E secondo i maturandi non sarà una passeggiata: il quizzone, infatti, è la più temuta delle tre prove scritte, proprio perché riguarda più discipline.

Dello stesso parere è il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che afferma: “È bene che gli studenti dormano e che si riposino, la notte porta consiglio. Ma non si devono rilassare troppo perché la terza prova può essere insidiosa”.

Il quizzone, a differenza delle due prove precedenti, non è deciso dal Ministero, ma dalle singole commissioni esaminatrici, e ha l’obiettivo di verificare le conoscenze degli studenti sulle diverse materie studiate nell’ultimo anno.

La terza prova avrà una durata di 3 ore ed il punteggio massimo sarà 15 punti, mentre la sufficienza corrisponde a 10/15.

Dopo la terza prova ci sarà un’altra pausa, in cui verranno corretti i compiti, in attesa dell’esame orale, in cui gli studenti dovranno individuare un argomento trasversale su cui innestare le domande di tutte le discipline dell’ultimo anno.

Si inizierà con una mappa concettuale oppure con l famosa tesina, per poi procedere con le domande della commissione esaminatrice.

Inoltre, quest’anno, il voto finale avrà un’importanza particolare, in quanto gli studenti che conseguono un voto maggiore a 80 centesimi, avranno a disposizione un bonus da spendere per l’accesso a medicina e alle altre facoltà a numero chiuso: se il voto sale o supera 95 centesimi potrebbe dare diritto anche ad una borsa di mobilità per chi opterà per un ateneo lontano da casa. Queste misure sono state introdotte pochi giorni fa dal governo, con il “Decreto del Fare”.

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