Il volontariato si muove per promuovere la lettura dei libri a scuola

Oggi tanti bambini e ragazzi vanno male a scuola perché non sanno leggere. Ma la scuola non riesce da sola a supportare tante situazioni difficili di famiglie che presentano diversi disagi e forme di povertà educativa se non grazie all'aiuto del volontariato.

Il volontariato si muove per promuovere la lettura dei libri a scuola

Un tema attuale, fortemente sentito nella scuola italiana è quello dell’educazione alla lettura per i giovani studenti. Diverse sono le iniziative che vengono realizzate da comuni, scuole, associazioni, biblioteche, editori allo scopo di promuovere il libro e la lettura.

Se pensiamo che rispetto al 2010, nel nostro Paese, ci sono circa 4 milioni di lettori in meno, possiamo riflettere sulla crisi di ambienti culturali come le biblioteche. Questo è un quadro ben poco rassicurante che emerge dai primi dati Istat sulla lettura che nel 2016 vennero presentati durante la Fiera Nazionale dell’Editoria a Milano Tempo di Libri.

Da quello studio emerse che ci sono circa 33 milioni di persone che hanno più di 6 anni di età e che dichiarano di non aver letto neanche un libro di carta in un anno. Parliamo di qualcosa come il 57,6% della popolazione italiana.Un dato che non ci fa sorridere per niente, e che purtroppo evidenzia il continuo calo di persone che si dedicano alla lettura di libri, il dato più alto che si sia registrato negli ultimi anni.

A cercare una soluzione a questo problema sono soprattutto le associazioni di volontariato, per le quali si tratta di un impegno a tutto campo, che vede proiettati volontari e professionisti nel registrare gli effetti della crisi che attanaglia i nostri territori, ma anche di attivarsi nel tentativo di formare ed intercettare le persone che, con il proprio agire, siano capaci di realizzare il cambiamento della nostra comunità in senso solidale ed accogliente.

Si va alla caccia dei non lettori, una popolazione in costante aumentano, anche tra i più giovani e forse questo è il dato che più di tutti ci fa preoccupare, e ci lascia con molti quesiti.

Ci si domanda come fare per cambiare questo trend e promuovere in qualche nuovo modo la lettura; quali tipologie di iniziative sarebbero efficaci e come far in modo che ragazzi giovani si appassionino ai libri. Domande necessarie, ma la risposta non è certo scontata.

Se diamo un’occhiata ai dati presentati dall’Istat, ci rendiamo conto che i non lettori sono ormai oltre 4 milioni di lettori in meno rispetto al passato, ma anche che nel 2016 circa 33 milioni di persone con più di 6 anni non hanno letto neanche un libro cartaceo in un anno.

La lettura è anche occasione di incontro con l’altro e di accoglienza. Per questo, in Italia, si parla di un nuovo sistema per incoraggiare i giovani a leggere e studiare, ma soprattutto sarà un modo per realizzare una scuola veramente inclusiva.

Pochi sanno che sono presenti nelle scuole associazioni impegnate da anni nella realizzazione di progetti educativi per realizzare, in maniera pratica, attraverso azioni di volontariato, una scuola accogliente per tutti, ridurre le differenze e i disagi di tipo sociale, culturale, economico, di tutti quei bambini che si trovano nella condizione di non avere le stesse possibilità dei loro coetanei di poter studiare.

I dati ci dicono anche che l’impegno sociale per promuovere la lettura va esercitato verso le famiglie con un basso livello d’istruzione, dove c’è un 77% di non lettori, mentre nelle famiglie con genitori laureati solo il 25% non legge. Dal punto di vista geografico, resta la differenza tra Nord e Sud del Paese. Mentre al Sud sono il 69% i non lettori, al Nord sono il 49,7%.

Per questi dati, diventano importantissime le azioni sociali che si realizzano attraverso diversi progetti che propongono, con modalità diverse, la promozione della lettura attraverso laboratori di scrittura creativa o di fumetto; percorsi di book crossing; spettacoli artistici per raccontare attraverso immagini e parole.

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