I compiti a casa per le vacanze non servono e non piacciono. Preside lancia la rivolta

Basta compiti a casa per le vacanze secondo il preside Maurizio Parodi. Non servono e non piacciono agli studenti. La scuola si divide tra favorevoli e contrari

I compiti a casa per le vacanze non servono e non piacciono. Preside lancia la rivolta

Basta compiti a casa per le vacanze. È questa la proposta di un preside di Pontremoli, che sta facendo tanto discutere in queste ore.

Secondo Maurizio Parodi, questo il nome del preside, i compiti a casa in vacanza non sono utili come si possa pensare ed in più sono detestati dagli studenti. “Basta compiti! Non è così che si impara” ha dichiarato il dirigente scolastico. A finire nel mirino di Parodi gli odiatissimi compiti a casa per le vacanze, secondo il quale sarebbero una vera contraddizione in termini. “I compiti per le vacanze – ha spiegato Parodi all’Adnkronos – sono una contraddizione in termini, un assurdo logico, ancor prima che pedagogico, giacché le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali. Nessun’altra categoria di lavoratori (e quello scolastico è un lavoro molto impegnativo, talvolta alienante e per giunta non retribuito) accetterebbe di prolungare nel tempo libero, e meno che mai di svolgere durante le ferie, compiti professionali imposti”.

Affermazioni importanti quelle di Parodi, che toccano un argomento che da sempre divide chiunque graviti intorno alla scuola, dagli stessi alunni agli insegnanti, in favorevoli e contrari. A sostegno del preside un pediatra milanese, Italo Farnetani che ha spiegato che “I compiti per le vacanze sono inutili e dannosi perché rubano tempo prezioso da passare in relax, per ricaricarsi, con la famiglia e gli amici. Oltretutto, se gli insegnanti danno i compiti poi a settembre devono impegnarsi per controllarli, altrimenti chi li ha fatti viene penalizzato. In tempo di crisi ho voluto capire, poi, quanto pesa questa voce sul bilancio delle famiglie. Secondo i miei calcoli – continua Farnetani – fatti dopo aver contattato alcune scuole elementari, medie e superiori, le famiglie italiane rischiano di spendere circa 215 milioni di euro. Da tempo sottolineo l’inutilità dei compiti, dunque non posso che appoggiare l’idea di Maurizio Parodi”.

Infatti, i libri per le vacanze hanno un costo, che nei vari gradi di istruzione aumenta sempre di più, passando dai circa 15 euro per i libri per le vacanze alle elementari fino ad arrivare a più di 50 euro per quelli delle superiori. “Moltiplicando queste cifre per 2,5 milioni di alunni delle elementari (escludendo quelli di quinta, che non fanno compiti), per 1,7 mln di ragazzini delle medie e per 2,5 mln di liceali, scopriamo che i genitori dei più piccoli sborseranno circa 37 mln di euro, quelli con figli intermedi 51 mln e quelli dei liceali 125 mln. In totale 213 milioni di euro. Una cifra importante, che non rientra nel tetto di spesa del ministero e che specie in tempo di crisi deve far riflettere”.

La discussione è molto accesa e continuerà sicuramente nelle prossime settimane. Gli studenti di sicuro sperano nell’imposizione delle idee di Parodi.

Continua a leggere su Fidelity News