Continuano gli errori del decreto Buona Scuola: insegnanti di informatica a casa

Continuano ad emergere gli errori presenti nel bando di concorso a cattedra, che ha coinvolto ben 63.000 docenti in tutta Italia. Una delle mancanze più eclatanti è la sparizione della riga relativa alle classi di informatica. Ecco le conseguenze.

Continuano gli errori del decreto Buona Scuola: insegnanti di informatica a casa

Prosegue la serie di errori segnalati nel bando di concorso a cattedra pubblicato lo scorso venerdì, dopo ben tre mesi di trepidante attesa, e che ha coinvolto 63.000 docenti italiani. L’ultimo della lista è quello relativo alla cancellazione delle classi di informatica, che potrebbe avere conseguenze tutt’altro che trascurabili per la scuola.

Ma andiamo con ordine. Le prime denunce erano arrivate dai sindacati, poi pian piano la questione è montata fino a diventare un vero e propri caso nazionale. Nel dettaglio stiamo parlando di intere classi di concorso letteralmente cancellate, tabelle inintelligibili, lettere del tutto sbagliate, e via discorrendo.

L’esempio in questione a cui fa riferimento il titolo è quello dell’improvvisa quanto misteriosa sparizione della riga relativa alle cattedre di concorso B16, ovverosia il Laboratorio di informatica. A quanto pare, il decreto di accorpamento delle classi (all’informatica sono state accorpati il Laboratorio di informatica industriale C310 e quello gestionale dei ragionieri, noto con l’identificativo C300) ha avuto risultati tragicomici.

L’eccessiva approssimazione e la fretta con le quali è stato stilato il bando hanno avuto come risultato la sparizione delle ore di informatica dal biennio di tutti gli istituti tecnici d’Italia, grazie alla legge 107/2015 conosciuta colloquialmente come “decreto Buona Scuola“.

Grazie a questa clamorosa gaffe, circa 800 docenti italiani saranno in esubero (i cosiddetti ITC, Insegnanti Tecnico Pratici), ed altri 400 appartenenti alle classi C300 e C310 hanno dovuto sborsare, di tasca propria s’intende, oltre 3.000 euro per riuscire ad ottenere la riabilitzione.

Infine, oltre al danno la beffa: gli insegnanti abilitati saranno automaticamente esclusi dal concorso poiché avranno superato i 36 mesi di precariato. Pertanto la legge obbligherà i dirigenti a depennarli persino dalla lista dei possibili supplenti occasionali. Perdere il lavoro per un qui pro quo burocratico? A quanto pare, in Italia si può.

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