Zuckerberg vuole programmarsi un’intelligenza artificiale-maggiordomo

Mark Zuckerberg, con l'inizio del nuovo anno, annuncia la sua prossima sfida. Dopo aver fatto nascere la sua piccola Max, si occuperĂ  di far nascere un'intelligenza artificiale che gli faccia da maggiordomo tuttofare. In casa come al lavoro.

Zuckerberg vuole programmarsi un’intelligenza artificiale-maggiordomo

Mark Zuckerberg, da poco neo papà della dolcissima Max (per la quale ha donato il 99% delle azioni di Facebook in “beneficenza”), ha l’abitudine di imporsi, ogni anno, una diversa sfida.

L’anno scorso si è imposto di leggere 2 libri al mese, di conoscere ogni giorno una persona nuova, e di imparare il mandarino mentre, per il 2016, la sua mission consisterà nel progettarsi un’intelligenza artificiale che lo aiuti nella gestione di casa e del lavoro in qualità di assistente virtuale.

Quando si tratta di progettare qualche novità, il 31 enne più ricco d’America si avvale spesso della collaborazione dei suoi ingegneri: così è per ogni novità del portale o di Messenger, idem quando si tratta di preparare le funzionalità per il visore Oculus Rift (acquistato un paio d’anni fa da Facebook a caro prezzo). Per la sfida del 2016, progettarsi un’AI personale, Mark vuole fare da solo.

Per prima cosa utilizzerà ciò che di meglio c’è già sul mercato (il progetto Alexa-Amazon Echo?) in tema di gestione della casa tramite la voce e, poi, procederà a programmare il suo maggiordomo digitale (come Jarvis di Iron Man) in modo che possa eseguire alcuni compiti come accendere le luci, abbassare le tapparelle, attivare la musica e andare a controllare quello che fa la sua piccola Max quando lui è lontano.

Come ogni buon maggiordomo che si rispetti, l’assistente digitale di Zuckerberg dovrà anche fare da filtro a chi vuole incontrare il suo padrone: nell’affacciarsi alla porta, potrà riconoscere chi ha suonato, confrontarlo grazie a PhotoMagic con il suo account sociale, e ricavarne tutta una serie di dati come nome, cognome, lavoro, mansione che potranno essere utili per valutare se sia il caso di far entrare, o meno, l’ospite in casa.

Naturalmente, l’assistente digitale di Mark dovrà anche aiutarlo nel lavoro, a progettare sempre servizi nuovi, e potrà farlo proiettandogli i dati in modalità virtuale, magari in associazione con gli Oculus Rift di casa. Quello che, al momento, non è chiaro è se il capo di Facebook intenda realizzare un androide simil-umano in grado di aiutarlo in casa e con il lavoro o se, com’è probabile, si limiterà a programmare un’intelligenza artificiale incorporea sul modello di Hal 9000 (Odissea nello spazio).

Certo, se Mark Zuckerberg si progetterà un’intelligenza artificiale che gli faccia da maggiordomo domestico, c’è da sperare che l’esito sia ben diverso da quanto visto nel film di Stanley Kubrick…

Continua a leggere su Fidelity News