Sono in uscita le prime scarpe col gps incorporato

La Vibram e la Lenovo hanno già testato delle scarpe con gps incorporato, che funziona a 'vibrazione': sono le Smart Shoe, e saranno in commercio dall'anno prossimo

Sono in uscita le prime scarpe col gps incorporato

Un navigatore satellitare, a tutti gli effetti. Con due particolarità, però: la prima è che le indicazioni non appaiono su un display; la seconda, è che le indicazioni vengono date tramite la vibrazione delle scarpe. Sì, sembra incredibile, ma le Smart Shoes di Vibram sono una realtà concreta, che a breve potrebbe fare l’ingresso su tutti i mercati del mondo. Come funziona? Semplice: una vibrazione della scarpa destra indica che bisogna girare a destra; viceversa, alla vibrazione della scarpa sinistra corrisponde l’indicazione di ‘svoltare’ a sinistra; se vibrano tutte e due, invece, vuol dire che si sta sbagliando strada.

Sembra pazzesco, ma in realtà il meccanismo è abbastanza intuitivo. In sostanza, le scarpe si collegano al cellulare e diventano un’interfaccia tattile sotto la pianta dei piedi. Un modo sicuro e gradevole per arrivare a destinazione. Chiaramente, le potenzialità di queste scarpe sono immense: oltre alla possibilità di trasmettersi vibrazioni plantari a distanza via Internet per segnalare la propria posizione e farsi raggiungere dalla persona collegata, le Smart Shoe possono davvero rivoluzionare le prospettive per i disabili, in particolare per i non vedenti. Oggi, si usano degli speciali indicatori stradali che segnalano il pericolo (scale, carreggiata, binari, etc.) ai non vedenti; questa ‘scarpa intelligente’ potrebbe essere una sostituzione sicura a queste apparecchiature.

Il progetto, presentato dalle italiane Vibram e Lenovo (per ora l’app può essere installata solo su questi cellulari), oggi è solo un prototipo, ma potrebbe essere in commercio già dal 2016. Nelle scarpe è presente anche un led ai lati, nei quali possono essere proiettati messaggi, loghi o indicazioni; inoltre, le scarpe sono dotate di batterie che possono essere ricaricate a induzione, cioè semplicemente appoggiando le scarpe alla base di ricarica, esattamente come accade con l’Apple Watch: questa scelta è dovuta al fatto che la suola, per ovvi motivi, deve essere impermeabile, e il ‘buco’ dove infilare il connettore, se bagnato, si danneggerebbe irrimediabilmente.

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