Samsung brevetta la scansione delle vene per proteggere gli smartwatch

Secondo alcune indiscrezioni provenienti dall'Asia, pare che Samsung abbia brevettato uno smartwatch in cui l'autenticazione per l'accesso ai dati ed alle app passa attraverso la scansione delle vene. E' solo fantascienza?

Samsung brevetta la scansione delle vene per proteggere gli smartwatch

Samsung, ce ne siamo accorti negli ultimi mesi, è una delle aziende che più intende innovare i propri device, specie se si parla di gadget indossabili. Secondo SamMobile, portale sempre ben informato sulle vicende della hardware house di cui sopra, sembra che Samsung avrebbe appena depositato un brevetto che permetterebbe agli smartwatch di autenticarsi grazie alla scansione delle vene della mano.

In particolare, secondo la notizia trapelata dall’Asia, il meccanismo dell’autenticazione tramite la scansione delle vene funzionerebbe in modo molto simile a quello delle impronte digitali. Lo smartwatch illustrato nella documentazione del brevetto mostra – infatti –  un sensore, forse agli infrarossi, in grado di scansionare una particolare area della mano in modo da rilevare la texture delle nostre vene.

Le informazioni ricavate – in termini di forma, direzione e dimensioni delle vene – verrebbero sintetizzate in un’immagine che sarebbe salvata in una “secure enclave” (come quella che si trova sotto il Touch ID che sta dando tanti problemi agli iPhone aggiornati a iOS 9. Ogni volta che ci si troverebbe a dover fare l’autenticazione sullo smartwatch, nel caso del nuovo meccanismo d’autenticazione via scansione delle vene, il sensore appena accennato procederebbe ad una nuova scansione della mano onde confrontare i dati delle vene con quelli già backuppati in precedenza.

Va da sé che, se ad usare lo smartwatch in questione, è sempre la stessa persona – ovvero il proprietario – problemi non se ne pongono: nel caso, invece, lo smartwatch finisca in mano ad un estraneo troppo curioso…il device potrebbe bloccarsi e salvare, in tal modo, l’accesso ai nostri dati.

Chi pensasse che tale nuova tecnologia possa venir usata solo per secretare messaggini e chiamate si sbaglia di grosso. L’autenticazione grazie alla scansione delle vene metterebbe in sicurezza anche le transazioni finanziarie fatte su supporti mobili e permetterebbe, anche, di aprire le porte (di casa, dell’hotel, del garage) e, perché no, di avviare le sempre più smart automobili del futuro.

Naturalmente, non è detto che si concretizzerà mai il brevetto che Samsung ha depositato per la realizzazione di uno smartwatch in cui l’autenticazione avviene tramite la scansione delle vene. Tuttavia, trattandosi di una tecnologia molto utile, sperarlo è quanto meno lecito!

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