Samsung Artik e l’Internet delle cose: parte una nuova era

Samsung Artik permetterà di anticipare il futuro, facendo entrare la società nell'era dell'Internet delle cose. Non solo domotica ma anche grandi sfide ambientali e di salvaguardia del pianeta, l'ennesimo passo verso un domani smart e sostenibile

Samsung Artik e l’Internet delle cose: parte una nuova era

La domotica è stata già da diversi anni al centro delle discussioni di appassionati hi-tech di tutto il mondo che hanno cercato di automatizzare i processi domestici nel modo migliore possibile. Siamo giunti già ad un buon livello ma ciò che mancava ai vari elettrodomestici ed apparecchi casalinghi era la possibilità di pensare e di comunicare gli uni con gli altri: a questo ha pensato Samsung Artik.

L’annuncio di questa grande novità giunge da San Franciso, dove il colosso sudcoreano ha stretto dei rapporti di collaborazione con una società italiana, che si occuperà di produrre le schede elettroniche che costituiranno la base della piattaforma Samsung Artik, grazie alla quale si potrà dare vita ad un vero e proprio ecosistema di oggetti connessi ad internet.

Lampade, frigoriferi, condizionatori, lavatrici, ma anche macchinetta del caffè, aspirapolvere e tanti altri apparecchi saranno in grado di connettersi alla Rete, di comunicare ed in qualche modo di pensare e prendere delle decisioni: questo è il futuro che Samsung vuole far diventare presente entrando nell’era dell’Internet of things World, cioè nell’Internet delle cose.

In quest’avventura, come già accennato, Samsung si avvalerà della collaborazione della Arduino, celebre a livello internazionale per le sue schede elettroniche. La produzione si concentrerà inizialmente su tre schede dalle dimensioni e capacità variabili, denominate rispettivamente Artik 1, Artik 5 ed Artik 10. Tali scheda potranno essere implementate in qualunque apparecchio e dispositivo, aprendo un mondo nuovo a costruttori e programmatori.

Samsung Artik e l'Internet delle cose: parte una nuova era

Artik 1, Artik 5 e Artik 10: ecco le caratteristiche

Il primo chip della piattaforma Artik, l’opzione entry level della serie, ideale per dispositivi a bassa potenza e con piccolo fattore di forma, presenta le seguenti caratteristiche:

  • Dimensioni: 12mm x 12mm
  • CPU: Dual Core @ 250MHz and 80MHz
  • Memorie: 1MB on-chip + 4 MB SPI Flash
  • Connettività: Bluetooth Low Energy (BLE) con Chip Antenna

L’Artik 5, ideale per applicazioni domestiche, device indossabili e droni, presente le seguenti caratteristiche:

  • Misure: 29mm x 25mm
  • CPU/GPU: ARM based Dual Core @1GHz – ARM Mali 400 MP2
  • Memorie: 512MB LPDDR3 + 4GB eMMC
  • ConnectivityCennettività: WiFi/BT/BLE + ZigBee/Thread (802.11 b/g/n)

L’Artik 10, il top della serie Artik, permetterà fra le altre cose anche la decodifica dei video a 1080p con audio a 5.1 canali. Ecco le sue caratteristiche:

  • Misure: 29 x 39 mm
  • CPU/GPU: ARM based Octa Core [email protected] + [email protected] ARM Mali T628 MP6
  • Memorie: 2GB LPDDR3 + 16GB eMMC
  • Connettività: WiFi/BT/BLE + ZigBee/Thread (802.11 b/g/n)

Samsung Artik e l'Internet delle cose: parte una nuova era

Samsung Artik: non solo domotica

Nonostante ne costituisca una parte fondamentale, Samsung Artik non ha fra i suoi obiettivi solo quello di rendere più smart la casa e più interattiva e funzionale la domotica. Esistono altre grandi sfide che l’azienda sudcoreana sta cercando di affrontare come l’inquinamento atmosferico e le carenze d’acqua.

SohnYoung Sohn, Presidente e Chief Strategy Officer di Samsung Electronics, ha infatti dichiarato “come industria, dobbiamo unire le forze per sfruttare le potenzialità dell’IoT per affrontare le sfide poste da questioni come l’invecchiamento demografico della popolazione, la scarsità d’acqua, l’aumento della congestione del traffico, l’inquinamento e le principali questioni di salute”.

Un simile impegno lo abbiamo già visto nella campagna siglata da Volvo e WWF, dove si mette in scena un concetto di connessione fra il mondo moderno e la natura.

Emblematiche, poi, le dichiarazioni conclusive di SohnYoung Sohn: “Abbiamo bisogno di creare potenti piattaforme aperte in grado di sfruttare le informazioni generate dall’IoT per sviluppare nuove conoscenze e nuovi approcci per affrontare le sfide che abbiamo di fronte come società”.

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