La Microsoft brevetta una modalità di interazione basata sulle gesture

L'ufficio brevetti americano certifica una nuova modalità di interazione, brevettata dalla Microsoft, per facilitare il rapporto tra l'essere umano e la tecnologia che lo circonda. Si baserà su un complesso sistema di gesture evolute

La Microsoft brevetta una modalità di interazione basata sulle gesture

Qualche settimana fa abbiamo avuto occasione di parlare di un sistema di autenticazione a Windows 10, “Hello”, basato sulla scansione dell’iride e abbiamo riflettuto su come anche la Microsoft, al pari di Google con i suoi Glass e della Disney con uno smartwatch dotato di sensori elettromagnetici, stia lavorando ad interfacce sempre più umane nell’accesso alle risorse che ci circondano. 

Ebbene, l’impegno testé citato sta proseguendo – a quanto pare – grazie ad un nuovo brevetto, il “Hand-worn device for surface gestures input” che prevede di rivoluzionare il modo in cui interagiremo con gli schermi. Attualmente, infatti, quando ci interfacciamo con un display in 2D, tippando con le dita, swippando qui e lì, finiamo per coprirne ampie porzioni col palmo della mano e questo è uno spreco cui rimediare. Anche l’interazione in 3D con lo schermo non è esente da difetti perché, come visto con il FirePhone, necessita di fotocamere aggiuntive che elevano sia il costo del device che il suo spessore.  

Redmond riuscirebbe ad aggirare ambedue i problemi grazie ad un dispositivo indossabile, in forma di anello o braccialetto, che aprirebbe a diverse possibilità di uso proprio grazie alla sua ampia dotazione, oltre che logica (processore/memoria), anche di sensori (accelerometro, chip radio, sensore di pressione e microfono).

Con un kit del genere, ad esempio, sarebbe possibile strisciare il dito su un display e sfruttare il rumore prodotto per attivare un determinato comando: in alternativa possiamo attivare la modalità risparmio energetico quando lo schermo non avverte alcuna pressione, per poi riattivare il display quando – in aggiunta al feedback dell’accelerometro – si ha anche il segnale audio.

Altre applicazioni possibili, sempre su schermi grandi o piccoli, prevedono di poggiare solo la punta del dito sul display e di sfruttare l’accelerometro al polso per capire la direzione presa dal dito: in questo modo lo scrolling delle pagine diverrebbe più rapido e intuitivo e le risorse del display sarebbero meno utilizzate con, anche, maggiore risparmio energetico.

Le possibilità, come si può vedere, sono davvero tante e resta solo da vedere che uso farà la Microsoft di tale idea: se la utilizzerà in qualche dispositivo pubblico, se la terrà per sé, o deciderà di guadagnarci concedendola anche ad altre realtà tecnologiche…

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