IBM ha realizzato il chip più piccolo al mondo

Il chip più piccolo al mondo, prodotto dalla IBM, misura solamente 5 nanometri, ma integra al proprio interno ben 30 milioni di transistor. Per la sua realizzazione, la società con sede ad Armonk si è avvalsa della collaborazione di Samsung e Global Foundries.

IBM ha realizzato il chip più piccolo al mondo

IBM è riuscita a realizzare il più piccolo chip al mondo, di lunghezza pari a 5 nanometri. Per dare un’idea delle dimensioni, il nanometro è l’unità di misura che corrisponde ad un milionesimo di millimetro. In pratica, un nulla: basti pensare che il capello umano può arrivare a 100.000 nanometri. Il chip in questione sarebbe quindi 20.000 volte più piccolo.

Per sviluppare il processo produttivo che permetterà di realizzare delle componenti così minuscole, indispensabile è risultata la collaborazione con Samsung e Global Foundries. Ma la corsa alla miniaturizzazione non è certo una novità, anzi rappresenta una delle principali attività delle aziende dei semiconduttori.

Ma la vera notizia non sta tanto nel traguardo dimensionale raggiunto, quanto nelle funzionalità che sarebbe possibile sviluppare. Innanzitutto, nel chip si è riusciti ad integrare qualcosa come 30 milioni di transistor. Di per sé, trattasi di un risultato senza precedenti. E maggiore è il numero dei transistor presenti in un chip, maggiore è anche la sua l’efficienza e velocità.

Come se non bastasse, grazie all’utilizzo dei nuovi transistor GAA, ovvero “Gate All Around” si potrà beneficiare di una maggiorazione delle prestazioni del 40% a fronte di un 75% di risparmio energetico. In altre parole, lo step evolutivo garantirebbe il raggiungimento di migliori prestazioni, consumando però molto di meno.

I tecnici di “Big Blue” hanno fatto presente che simili chip – ben più potenti ed efficienti di quelli da 10 nanometri – potranno essere impiegati nel settore dell’intelligenza artificiale, dell’automotive, della realtà virtuale e, non da ultimo, nella produzione di smartphone.

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