Abitualmente si associa la realtà virtuale al mondo dei videogame e, più in generale, dell’intrattenimento. Tuttavia, questa nuova frontiere della tecnologia può anche essere usata per sensibilizzare su cause importanti. E’ esattamente il caso del progetto iAnimal che permetterà di conoscere “in prima persona” ciò che avviene, in termini di violenze perpetuate, nell’inquietante mondo degli allevamenti intensivi.
iAnimal è un progetto interattivo sviluppato da Animal Equality – associazione che batte per i diritti degli animali e che è attiva in Europa, Asia ed America – e che prevede l’uso di un visore VR per vivere, in prima persona e sulla propria pelle, ciò che capita agli animali tra quando sono nati e quando finiscono sul nostro piatto. Indossando il visore VR, si perde la percezione del proprio corpo e si assume la visuale degli animali: ci si trova, così, a muoversi in ambienti sporchi, congestionati, in cui gli animali vengono picchiati e sollecitati a mangiare oltremisura.
Una prima dimostrazione del progetto iAnimal è stato fatto al Sundance Festival e si è notato come gli spettatori coinvolti uscissero dall’esperienza virtuale visibilmente sconvolti, qualcuno anche commosso e disposto a diventare vegetariano pur di non sentirsi complice delle violenze perpetuate sugli animali.
Il progetto iAnimal, concepito per chi non sa nulla di cause animaliste e nemmeno se n’è mai sentito toccato, usa la realtà virtuale perché è lo strumento “intrattenitivo” con più alto indice di interattività, quello capace di generare una maggiore empatia tra partecipante e realtà “simulata”.
Per il resto, i prossimi step di iAnimal prevederanno il lancio internazionale del sito dedicato al fine di consentire una prima esperienza virtuale da Desktop. Siccome, però, il meglio di quest’ultima si vive con gli adeguati visori, lo step successivo sarà la messa a disposizione dell’esperienza virtuale “iAnimal” per i visori Samsung Gear VR (usati per l’anteprima) e Google cardboard.