Elon Musk si impegna per una buona intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale fa passi da gigante e tutti i big dell'hi-tech, da Google a Facebook, vi si stanno impegnando. Elon Musk di Tesla Motors, a tal proposito, vara una fondazione no-profit, OpenAI, per favorire un corretto sviluppo proprio dell'AI

Elon Musk si impegna per una buona intelligenza artificiale

Quasi tutte le grandi società dell’hi-tech, ultimamente, stanno investendo molto nel campo dell’intelligenza artificiale per sviluppi che potrebbero essere ben al servizio dell’intera umanità. Tuttavia i progressi nel campo dell’intelligenza artificiale preoccupano non pochi esperti del settore: tra questi, Elon Musk – CEO di Tesla Motors – ha appena fondato un ente proprio per un corretto sviluppo dell’intelligenza artificiale

Qualche tempo fa, era il Luglio del 2014 diversi esperti e ricercatori (Stephen Hawking, Steve Wozniak e Noam Chomsky) in tema A.I divulgarono un appello, nel corso dell‘International Joint Conference on Artificial Intelligence, con il quale si invitavano i governi a non sviluppare armamenti automatizzati. Con tale termine non si intendono i droni capaci di colpire da remoto, ma veri e propri soldati robot in grado di rilevare il nemico sulla base di alcuni parametri (abbigliamento, etnia, atteggiamento) e di colpirlo senza ripensamento alcuno. Il pericolo di tali armamenti è che i governi, senza le perdite umane, si catapulterebbero in una nuova corsa agli armamenti per guerre che, ovviamente, sarebbe sempre più facile ingaggiare. 

Anche Elon Musk, il miliardario CEO di Space X e Tesla Motors, nutre delle preoccupazioni sul futuro dell’intelligenza artificiale e, per questo motivo, ha fondato un ente no-profit, l’OpenAi, che si occuperà di monitorare lo sviluppo dell’AI in modo che proceda sui giusti binari e non superi pericolose derive applicazionali. L’ente, come detto, sarà no-profit con un Musk che rinuncerà totalmente ad ogni ritorno economico pur di fornire utili spunti ed avviare proficui dialoghi con le istituzioni alle quali spetterà il compito di normare tale ambito tecnologico. 

OpenAi si baser sul contributo di diversi investitori privati (per circa 1 miliardo di dollari in partenza) e coinvolgerà diversi ricercatori: a tal proposito Musk, che sarà il vicepresidente di questo ente, ha già avviato le selezioni del personale scientifico ricercando, dettagliatamente, persone con competenze nel “deep learning” la tecnologia dell’apprendimento automatico che sarà alla base della vera intelligenza artificiale.

Intanto Zuckerberg non sta a guardare e fa i suoi passi nel corretto sviluppo dell’AI mettendo a disposizione – attraverso Open Compute Project (assieme a Cisco, Intel e Microsoft) – una versione riveduta di Big Sur, il cervello hardware che regola in funzionamento di quello che oggi conosciamo come, appunto, come Facebook. 

Tesla Motors, con Musk, e Facebook, con Zuckerberg, si impegnano per un corretto sviluppo dell’intelligenza artificiale, per il bene dell’umanità e rinunciando a immediati ritorni economici. Sarà un successo anche questo?

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