Ecco come Google progetta di realizzare un vero occhio bionico

Sempre più realtà tecnologiche si interessano all'occhio umano come terreno di sbarco di soluzioni tecnologiche. Non parliamo degli Smart Glass, ormai per uso business, o dei visori VR. Gli occhi sembrano destinati a diventare smart con lenti ipertecnologiche.

Ecco come Google progetta di realizzare un vero occhio bionico

La tecnologia si sta applicando sempre più spesso al benessere della persona. Abbiamo visto tante smartband per monitorare i parametri fisici ma lo scenario futuro più interessante riguarderà le tecnologie che si integreranno nel corpo umano: Google, in questo caso, starebbe pensando alla realizzazione di un…occhio bionico.

L’idea di integrare tecnologie col corpo umano non è, invero, nuova né così fantascientifica come potrebbe sembrare. Già in passato abbiamo visto dei cerotti smart per monitorare parametri vitali e per riparare il cuore ma, in fondo, si trattava di casi che – pur sempre – rientravano nell’ambito delle “tecnologie indossabili”.

Da qualche tempo, però, si sta pensando di entrare proprio NEL corpo umano. Ad inizio Aprile abbiamo visto come Samsung stia preparando – a suon di brevetti – delle lenti a contatto smart che potrebbero rappresentare la nuova frontiera della realtà aumentata. La stessa Google, sino ad ora, aveva in agenda solo la sperimentazione di lenti a contatto smart per monitorare la glicemia ma potrebbe spingersi ben oltre con una vera e propria soluzione di occhio bionico.

Nello specifico, Google ha depositato un brevetto relativo ad una lente smart realizzata con tecnologia 4D: ciò vuol dire che la lente sarebbe liquida, da iniettare nell’occhio e, quivi, riprenderebbe la sua forma originaria. Pronta per assolvere ai suoi compiti.

La lente in questione sarebbe un vero concentrato di tecnologia: avrebbe dei sensori, una lente elettronica, una memoria di archiviazione, un modulo radio per connettersi allo smartphone, una batteria e si ricaricherebbe in modo automatico. La capacità di calcolo le verrebbe offerta dallo smartphone che fornirebbe anche il software per l’elaborazione dei dati.

La finalità con la quale agirebbe questa lente smart è quella di correggere i difetti della vista: infatti, una volta iniettata, sostituirebbe la capsula del cristallino difettosa precedentemente asportata in modo chirurgico. Da quel momento, tale lente si occuperebbe di concentrare la luce sulla retina e di compensare problemi visivi esistenti. Tuttavia, nulla vieterebbe di dotarla di sensori termici per la visione notturna, di fotocamere per eseguire videoriprese, etc.

Attualmente tale lente, progettata come quella anti-glucosio dalla controllata Verily che si occupa di scienze mediche di frontiera, è ancora in forma di mera ipotesi brevettuale e non è dato sapere se mai diverrà realtà ma considerando i grandi passi avanti delle nanotecnologie, non si stupiremmo di vederla concretizzarsi nel prossimo futuro.

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