"Get Even", ecco lo sparatutto che si addentra nei ricordi

"Get Even" è uscito lo scorso 23 giugno 2017, ed è uno sparatutto costruito sui ricordi del protagonista, con una trama interessante e degli sviluppi del gameplay atipici: tuttavia, non mancano lacune ed imperfezioni.

"Get Even", ecco lo sparatutto che si addentra nei ricordi

“Get Even” è uno sparatutto uscito sul mercato lo scorso 23 giugno 2017 ed è un titolo che ha catturato le attenzioni della Bandai Namco, elevandosi da “gioco minore” a titolo noto ed interessante per il mercato del videogioco: infatti, “Get Even” è stato prodotto dal piccolo studio di programmazione polacco Farm 51, che aveva lavorato per “Painkiller: Hell and Damnation”, e (in realtà) per pochi altri titoli.

L’esperienza di gioco che si incontra nel giochi di “Get Even” abbraccia molti generi di videogame, primo fra tutti gli sparatutto, e crea tensione ed emozioni al giocatore, il quale verrà catturato dalle ambientazioni, dalla narrativa incalzante della storia, e dalla colonna sonora, vero punto di forza di questo titolo.

Il protagonista del gioco è un ex mercenario dai modi un po’ rudi e maldestri, Cole Black, il quale è impegnato in una missione di salvataggio non troppo precisata, partendo da un manicomio nel quale l’uomo deve trovare la via di uscita: l’unica voce a guidarlo è quella del dottor Red. Il dottore ha donato a Black un particolare visore il quale è capace di visualizzare i ricordi del passato, consentendo al protagonista di rivivere parte della vita di cui ha perso memoria.

Mentre la storia procede tra alti e bassi, con colpi di scena piuttosto prevedibili, le armi si useranno solo in determinate situazioni ed i combattimenti sono di livello assolutamente insoddisfacente, con nemici che perdono la strada e si bloccano oppure che – in fase di copertura – paiono attendere la morte. La maggior parte del gioco la trascorrerete guardando il vostro smartphone con il quale risolverete molti problemi: il gioco, dopotutto si fonda su questo, e non è affatto male in quanto a divertimento, per quanto riguarda questo profilo.

Le texture cozzano con l’ottimo comparto audio: sono di livello sufficiente, ma potevano essere migliori. Il gioco, inoltre, nella parte finale, incontra bug ed errori che impediscono la prosecuzione della storia: spesso si sarà costretti a ripartire dall’ultimo checkpoint per evitare l’errore. Tra pregi e difetti, “Get Even” vi porterà fra i ricordi di Black, cercando di trovare il vero senso della sua esistenza.

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