"Divinity: Original Sin II": un nuovo capolavoro GDR dei Larian Studios

Si potrebbe riassumere così la "nascita" di questo gioco di ruolo: quando l'ultima chance ti vale un capolavoro. Larian Studios ha puntato tutto sul crowdfunding per realizzare il suo gioco, ed ha avuto ragione grazie al talento del suo staff.

"Divinity: Original Sin II": un nuovo capolavoro GDR dei Larian Studios

La Larian Studios, produttrice della serie “Divinity”, versava ultimamente in pessime condizioni economiche e l’unico modo che aveva per realizzare un seguito della sua saga del gioco di ruolo era quella di passare attraverso il crowdfunding. Grazie a Kickstarter ed ai vari donatori della Rete, Larian ha realizzato un seguito di Divinity: “Original Sin”, mettendo in campo un grande gioco.

Il gioco di ruolo con personaggi multipli, senza 3D in prima persona e con tante missioni e dialoghi, è stato un po’ abbandonato dai grandi produttori, ma Obsidian ed il suo grande titolo, “Pillars of Etern”, hanno ridato grande spolvero a questa categoria di giochi. Larian è andata probabilmente oltre, e con le sue ultime risorse ha messo in campo un titolo eccellente per gli amanti delle grandi avventure.

Nella prima parte del gioco, quella in cui si familiarizza con i comandi e con le funzioni dei personaggi, si impersona una strega che cerca di liberarsi da una prigionia e da un collare che le impedisce di utilizzare la magia Source, quella di cui dispongono tutti i personaggi della serie Divinity. Sulla sua strada troverà altri personaggi: l’uomo lucertola Red Prince, l’assassina Sebille, il nano Beast, il losco Ifan Ben-Mezd, la musicista Lohse e il misterioso Fane. Già dai primi passi, si comprende quante siano le possibilità di scelta nei dialoghi, nelle missioni e nelle battaglie, ma il bello deve ancora venire.

Le missioni sono impostate su una visione classica e per questo molto efficace e di studio allo stesso tempo: non ci sono indicatori per risolvere le missioni, bisogna seguire le indicazioni che gli interpellati daranno. Non ci sono molti aiuti, ma i dialoghi con tante scelte ed i vari modi di risolvere le missioni danno tanto spazio all’interpretazione dei propri personaggi.

Anche nel combattimento bisognerà trarre il massimo dai propri personaggi: per sconfiggere un nutrito numero di nemici non basterà scatenare una grossa rissa e vincere con semplicità, bisognerà schierare al meglio i vari membri del gruppo, sfoderare le abilità, i talenti e le magie e cercare di eliminare i nemici ad uno a uno o a gruppetti, fino a sferrare un attacco faccia a faccia quando le condizioni diventano favorevoli; tanti passi in avanti rispetto ad altri giochi di ruolo di questo tipo in cui bastava essere forti per vincere uno scontro.

Il mondo di Divinity è notevolmente migliorato grazie ad un motore grafico più efficace, al maggior realismo degli incantesimi e degli effetti speciali, e ad un territorio da esplorare molto dettagliato e colorato. Unico dato negativo: almeno per ora, non è presente una traduzione in italiano, bisognerà masticare un po’ di inglese, ma in genere gli amanti italiani dei GDR sono piuttosto abituati a questo. La somma di tutti i dati sopra descritti porta a poter partecipare ad un capolavoro: probabilmente, siamo di fronte al miglior gioco di ruolo dell’anno 2017.

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