Denuvo regna, ma la pirateria non lascia scampo: craccato anche Pes 17

La lunga battaglia alla pirateria online continua e Denuvo vuol difendersi a testa alta, ma chissà se riuscirà a farlo ancora per molto, soprattutto dopo l'uscita della crack di Pes 17

Denuvo regna, ma la pirateria non lascia scampo: craccato anche Pes 17

Denuvo regna, ma la pirateria non lascia scampo: craccato anche Pes 17. Quando sembra che la pirateria sia finita, è proprio in quel momento che torna a farsi viva: fu così che anche per Denuvo giunse la fine.

Il noto sistema di protezione informatica, per un anno l’indiscusso vincitore in questa lunga battaglia, era riuscito a tenere la testa alta di fronte ai tanti ostacoli che gli si presentavano dinanzi, salvaguardando giochi di notevole fama, tra cui Fifa 16 e The Withcher 3. Ma, a quanto pare, la gloria sembra giungere ormai al termine.

Lo dimostrano, infatti, la presenza delle tante copie pirata che girano sui siti web, e nelle quali – sfortunatamente – sempre più gente si cimenta, godendosi il duro lavoro degli sviluppatori a costo zero. Una vera e propria disgrazia, dietro la quale si cela un gruppo di hacker italiani, reso noto con la firma “CPY”, il quale sta riuscendo nell’impresa di craccare gran parte degli ultimi giochi by Denuvo, tra cui lo stesso Pes 2017 (ma anche il nuovo capitolo della saga Rise of Tombe Rider, l’indie Insane, Doom, e il noto videogioco di parkour Mirror’s Edge Catalyst). 

Fortunatamente, rimangono ancora intonsi i titoli di Fifa 17 e Battlefield 1, che – per qualche ragione ignota – non sono ancora stati rilasciati. Qualcuno ipotizza il notevole ritardo dalla data di uscita come un “aiuto”, messo volutamente tra virgolette, per favorire le entrate delle aziende sviluppatrici.

Basti, ad esempio, pensare allo stesso 3DM, il noto gruppo cinese di pirateria online pensionato dal sistema Denuvo, il quale rilasciò la copia craccata di Fifa 15 dopo circa 6 mesi dall’introduzione nel mercato. Quindi, l’unica cosa da fare in questo momento è pazientare, a mani giunte, sperando che la situazione venga sanata al più presto, per il bene dei consumatori e soprattutto delle gaming house, le quali vedono di continuo i propri bilanci affondare a causa del loro impegno non adeguatamente remunerato. 

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