Wikileaks: Barack Obama grazia Chelsea Manning

Obama ha condonato la pena di Manning, una delle talpe del caso Wikileaks, che potrà lasciare la cella il 17 maggio prossimo. La decisione arriva in seguito alle varie petizioni in suo favore ed anche in seguito all'apprezzamento per l'avvenuto pentimento.

Wikileaks: Barack Obama grazia Chelsea Manning

Chelsea Manning, ex analista dell’intelligence militare, accusato e condannato a 35 anni di carcere da un tribunale militare, per aver trafugato decine di migliaia di documenti militari e diplomatici riservati e pieni di dati sensibili e di averli consegnati a WikiLeaks – organizzazione di Julian Assange – immediatamente dopo la condanna, ha pubblicamente reso noto di non riconoscersi nel genere maschile e di avere una percezione di sé femminile.

E’ stata rinchiusa comunque nel penitenziario militare – interamente maschile – Fort Leavenworth in Kansas e detenuta, da transgender, in condizioni considerate lesive dei diritti umani.

Nemmeno trentenne, Manning ha già scontato sette – duri – anni in cella ed il suo percorso in questi lunghi anni è stato tutt’altro che semplice ma, anzi, molto tormentato.

Dopo un lungo sciopero della fame, gli è stato concesso di intraprendere il suo difficile percorso di transizione e di cominciare un trattamento ormonale, scegliendo poi il nome di Chelsea Elizabeth. Però, nonostante avesse ottenuto il permesso di sottoporsi a cure ormonali e di indossare biancheria femminile, la sua angoscia non è stata placata tanto che l’anno scorso ha tentato due volte il suicidio.

In seguito alle varie vicissitudini della Manning, non si sono contate le petizioni in suo favore. Lo stesso Assange è più volte intervenuto in favore della sua “amica talpa”.

Pertanto, dopo svariate pressioni ieri, 17 gennaio 2017, il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, con uno degli atti finali della sua presidenza, il cosiddetto Presidential Pardon, ha commutato la pena carceraria di Chelsea, la quale dovrebbe uscire di prigione il prossimo 17 maggio, e non nel 2045 come previsto.

Inevitabili le proteste dei repubblicani che hanno condìsiderato questa concessione di Obama come una sconfitta morale ed etica in quanto, a loro parere, trattasi di un traditore e, come tale, va trattato.

Proteste senza chiedersi però se sia giusto lasciare a languire in carcere per anni l’unica persona che si è pentita, mentre tutti quelli che sarebbero coinvolti nelle informazioni che ha rivelato non sono ancora stati portati di fronte alla giustizia.

Continua a leggere su Fidelity News