Vietati gli Ovetti Kinder e l’Happy Meal in Cile

In Cile è entrata da pochissimo in vigore la legge sulle etichette, il cui obiettivo è combattere l'obesità, soprattutto quella infantile, attraverso una vera e propria guerra al "cibo spazzatura".

Vietati gli Ovetti Kinder e l’Happy Meal in Cile

In Cile è da poco entrata in vigore la cosiddetta “Ley de Etiquetados”, la legge sulle etichette, il cui obiettivo è combattere l’obesità attraverso una vera e propria guerra al “junk food”.

Il Paese latino-americano possiede il primato del continente in materia di obesità, soprattutto obesità infantile: nel 2010 1 bambino su 3 al di sotto dei 6 anni era in sovrappeso e gli obesi erano 8,9 milioni (metà della popolazione totale).

La nuova legge prevede innanzitutto che i cibi venduti in Cile presentino sulle confezioni un esagono nero che avverta i consumatori della presenza eventuale di zuccheri, calorie, sodio e grassi saturi in quantità superiori rispetto a quelle stabilite dal Ministero della Salute. La legge prevede anche, nell’ambito della prevenzione, che vengano pianificate, dall’asilo fino al liceo, attività didattiche volte a favorire la diffusione di abitudini alimentari sane.
Inoltre, la legge prevede che i cibi “spazzatura” non possano più essere venduti ai minori di 14 anni, nelle scuole (qui i distributori di merendine verranno sostituiti da distributori di frutta), così come non possono essere offerti gratis a scopi promozionali.

Infine, la legge prevede il divieto di vendita dei prodotti con “etichetta nera” che contengono regali; proprio quest’ultimo è stato il divieto più discusso, dal momento che ha portato inevitabilmente a bandire due prodotti famosissimi tra i più piccoli: l’Ovetto Kinder e l’Happy Meal di McDonald’s.

In una nota la Ferrero, produttrice dell’Ovetto Kinder, ha detto che “si riserva i diritti di attivare le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare a una soluzione giuridica, visto che il gioco del Kinder Sorpresa è una parte essenziale del prodotto, che costituisce una sola unità. La sorpresa è l’essenza stessa dell’uovo di cioccolato e non si può considerare un gancio per il suo consumo”. Questo non è però il primo colpo basso per la Ferrero: nel giugno 2015 il ministro dell’Ecologia francese Ségolène Royal aveva definito la Nutella “non sostenibile” a causa dell’utilizzo di olio di palma, invitando a non consumarla più.

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