Dopo settimane di smentite, finalmente, l’America sembra aver cominciato a credere e ad abbandonare lo scetticismo circa questo argomento: lo scorso 6 gennaio, la Corea del Nord avrebbe davvero testato un componente della bomba H.
Nelle scorse ore lo ha reso noto la CNN, specificando che la fonte di tale informazione sarebbe un dirigente americano ‘vicino’ al dossier aperto per l’esperimento Nord Coreano dello scorso 6 gennaio. Sembra infatti che quell’esplosione, percepita fino in Cina, sia stato un test – fallito – sul detonatore necessario per la costruzione della bomba all’idrogeno. Secondo la fonte della CNN, Pyongyang crede di aver compiuto un test completo ed efficace sulla bomba atomica, ma le fonti americane dichiarano che, a loro avviso, si è trattato solamente di un test parziale.
Che sia parziale o meno, il mondo si sta preparando per una nuova minaccia; infatti, l’ennesima sperimentazione della Corea del Nord non fa pensare a nulla di buono. Gli ultimi test effettuati avevano suscitato la condanna alla Corea del Nord da parte di tuttta la comunità internazionale, compresi i due Paesi che attualmente sono vicini a Pyongyang, ossia Cina e Russia.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU aveva definito questo nuovo test come una chiara violazione degli acordi, e si è subito adoperato per elaborare una serie di sanzioni per la Corea del Nord, che vanno ad accumularsi alla lunga serie di sanzioni che già pendono contro il Paese comunista.
Le ambizioni della Corea del Nord – di diventare una superpotenza nucleare – non sono certo una novità per gli osservatori delle Nazioni Unite; la commissione affari internazionali del Senato Usa ha approvato oggi all’unanimità la legislazione che rafforzerà le sanzioni contro la Corea del Nord. Ci si aspetta che l’intero senato americano approvi le misure per contrastare la crescente smania di Pyongyang nell’entrare in possesso di ordigni nucleari.
Il mondo osserva impotente le azioni della Corea del Nord che, di nuovo, rischiano di turbare gli equilibri internazionali e di incrinare la stabilità mondiale, soprattutto in questi temnpi in cui la maggior parte dei Paesi industrializzati è impegnata nella lotta al terrorismo.