Titanic: dopo 105 anni una scoperta agghiacciante

Dopo 105 anni dall'affondamento del Titanic si è fatta una scoperta agghiacciante su quello che è successo veramente quella fatidica notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912.

Titanic: dopo 105 anni una scoperta agghiacciante

Nella notte tra il 14 ed il 15 aprile del 1912, il primo transatlantico chiamato “Titanic“, partito dal porto inglese di Southampton per arrivare in America, a New York, è affondato dopo la collisione con un iceberg che ha lacerato lo scafo creando alcune falle nella zona di galleggiamento della nave.

Mentre la nave affondava, furono messi in salvo gran parte delle donne e dei bambini che appartenevano alla prima classe sulle scialuppe di salvataggio, le quali non bastarono a salvare tutti i passeggeri della nave, infatti ad oggi non c’è ancora un elenco ben definito con i nomi delle vittime di quella notte.

Tra i passeggeri della nave, c’erano: Sir William Pirrie, il primo Visconte Pirrie, Milton S. Hershey della Hershey Company, Henry Clay Frick, Theodore Dreiser, Guglielmo Marconi, Edgar Selwyn ed Alfred Gwynne Vanderbilt che all’ultimo decisero di cancellare il loro viaggio sulla nave, un fatto molto strano visto che il biglietto per il viaggio costava dai 4.000 ai 10.000 euro attuali.

Ma non sono i soli personaggi che non salirono sulla nave, tra di loro c’era anche il costruttore del Titanic, il gesuita J.P. Morgan, usato dagli stessi gesuiti come esca per far salire sulla nave dei signori americani molto ricchi, ma lui stesso sapeva che quello sarebbe stato un viaggio di sola andata.
Tra i passeggeri di prima classe, oltre a donne e bambini, che furono fatti salire sulle scialuppe e dunque si salvarono, vi furono anche 57 uomini d’affari sulle 118 vittime, mentre Astor, il passeggero più facoltoso del Titanic, a differenza loro, rimase sulla nave…

Ad oggi si pensa che il Titanic sia affondato per una collisione con un iceberg, ma è davvero questa la realtà dei fatti? E’ molto strano infatti che un icerberg colpisca la nave proprio nel suo punto debole; inoltre, con l’affondamento del Titanic all’epoca finì l’era del carbone (UK) ed iniziò quella del petrolio (USA)…

La colpa sembrerebbe dei gesuiti, i quali misero in atto un piano per far affondare la nave; infatti, il Capitano Edward John Smith, anche lui gesuita, fu incaricato di timonare la nave contro l’iceberg nel unico punto dove la lacerazione avrebbe provocato l’entrata dell’acqua ed il successivo affondamento della nave e, con essa, la morte di molti uomini facoltosi americani. Oltre a questa manovra, i gesuiti si erano messi d’accordo con la nave California, che si trovava non lontana dal Titanic, per non rispondere ai segnali di S.O.S. lanciati dallo stesso.

Un’altra versione della fatidica notte è la collisione con un piroscafo – forse olandese o svedese – contro il Titanic, dichiarazione fornita da Raimondo Vitillo, uno dei passeggeri sopravissuti all’accaduto che, durante quella notte, era sul ponte ed ha visto tutta la scena dicendo che nessun iceberg aveva colpito la nave, bensì un piroscafo; versione raccontata più volte tramite lettere spedite all’Ambasciata e alle quali non ha mai ricevuto risposte.

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