Studente scopre falla nelle rete della Polizia e scampa la pena

Assieme agli hacker "cattivi", di quelli che rubano e rivendono i dati personali o mandano in pappa computer e reti, vi sono anche quelli "etici" che scoprono e segnalano falle e vulnerabilità. Qualcuno di questi viene premiato, ma non sempre!

Studente scopre falla nelle rete della Polizia e scampa la pena

Dalla Slovenia giunge una notizia che getta nuova luce sul momento hacker. Leggendo le continue notizie sul Deep Web o sui furti di dati personali, si può pensare agli hacker come a una massa di geek brufolosi senza scrupolo alcuno. Tuttavia questo scenario non rappresenta la totalità del mondo hacker: alcuni geni dell’informatica hanno un’etica e violano le reti, i computer e l’internet solo al fine di accrescere la sicurezza digitale. 

Nelle scorse settimane, infatti, abbiamo visto come un giovane programmatore fosse stato premiato da Facebook con 12 mila dollari per aver scoperto una pericolosa falla su Instagram che permetteva, ai malintenzionati, di cancellare i commenti di tutti. Il giovane virtuoso in questione non è il solo a segnalare bug, falle, exploit nelle reti o nei sistemi informatici. Di certo è stato uno dei più fortunati. Qualche altro, nonostante le buone intenzioni, ha anche rischiato il gabbio.

È proprio quel che è accaduto ad un 26 enne studente, presso l”Università slovena di Maribor, nella facoltà di “Giustizia penale e sicurezza”. Dejan Ornig, questo il nome dell’hacker, ha scovato una falla nel sistema di sicurezza sloveno e l’ha reso pubblico: questo gli è valso l’incriminazione ed una bella perquisizione a casa.

Nel corso di quest’ultima, la Polizia di Stato gli ha trovato, nell’alloggio che utilizzava, un finto tesserino della Polizia (attribuito al suo tentativo di simulare un’identità), e tutta l’attrezzatura per captare le comunicazioni delle forze dell’Ordine. Ovviamente è arrivata la condanna a 15 anni. Che brutta fine eh? Eh no.

La pena gli è stata immediatamente sospesa quando si è scoperto che il tutto era stato finalizzato a dimostrare la vulnerabilità del sistema informatico messo in piedi dallo Stato. A conferma di questo è emerso che Ornig, dopo aver appurato che della falla non era stato fatto ancora alcun uso, aveva prontamente comunicato la sua scoperta proprio alle forze di Polizia di Maribor.

Certo, una tiratina d’orecchi gliel’han comunque fatta. Il povero Ornig, per almeno 3 anni, non dovrà più tentare di violare le reti informatiche di Stato…

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