Sri Lanka: 29 corpi estratti dai rifiuti crollati sulla baraccopoli

Ormai sono passati diversi giorni e la speranza di trovare altri superstiti si sta spegnendo. Il governo assicura che le ricerche continueranno. La discarica è stata chiusa.

Sri Lanka: 29 corpi estratti dai rifiuti crollati sulla baraccopoli

Le ore passano veloci e più il tempo passa, più si spegne la speranza di trovare altri sopravvissuti alla tragedia dei giorni scorsi in Sri Lanka, alla periferia di Colombo, nel quartiere di Meethotamulla.

Una montagna di rifiuti, alta circa 100 metri, è crollata sommergendo una baraccopoli di almeno 40 case, il bilancio dei morti, ad oggi, è di 29, tra le vittime molti bambini, ancora decine di dispersi giacciono impotenti sotto le immondizie. La discarica era stata inaugurata tre anni fa dalle autorità della capitale, poi è cresciuta in fretta, senza alcun controllo.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme che hanno causato il crollo, dopo che le piogge battenti avevano già reso instabile il cumulo di rifiuti. Mobilitati centinaia di soldati e le forze di polizia per collaborare con i vigili del fuoco nell’operazione di ritrovamento delle persone sepolte.  Molte persone sono state estratte vive, anche se alcune erano in condizioni davvero gravi e non sono sopravvissute.

Gli abitanti della baraccopoli, si parla di alcune centinaia, hanno lasciato le loro dimore trovando ospitalità nelle scuole.

Da tempo la popolazione aveva denunciato il pericolo della discarica, e solo ora, forse proprio per contenere la rabbia della gente, il governo ha ordinato la definitiva chiusura. Smentite anche le voci sulla sospensione delle ricerche degli altri dispersi, il governo assicura che continueranno finché anche l’ultimo disperso non sarà ritrovato.

Le tensioni causate dal grave incidente, hanno fatto interrompere, al primo ministro cingalese Ranil Wickremesinghe, la visita di Stato in Vietnam, per rientrare in patria.

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