Siria: ucciso dai bombardamenti il Clown dei bambini di Aleppo

Anas al-Basha, 24enne siriano noto come il Clown dei bambini di Aleppo, è stato ucciso dai bombardamenti. Il giovane assistente sociale aveva scelto di restare nella città, devastata dalla guerra, per portare sorrisi e supporto ai bambini vestendosi da clown.

Siria: ucciso dai bombardamenti il Clown dei bambini di Aleppo

Quando la scorsa estate i suoi genitori, insieme ad altri decine di migliaia di profughi, decisero di lasciare una Aleppo ormai devastata dalla guerra e dalla occupazione dei ribelli, il 24enne siriano Anas al-Basha scelse di rimanere nella città.

Il giovane assistente sociale aveva scelto di restare e portare sorrisi ai bambini di Aleppo, migliaia di piccoli tramuatizzati spesso rimasti senza famiglie e senza speranze, travestendosi da Clown per cercare di far ridere i bimbi in uno dei posti più infelici al mondo.

Anas ha continuato a mettere il suo trucco allegro e solare, la sua parrucca aracione ed il suo cappello giallo decorato con fiori, cercando di intrattenere i bambini della città durante i pesanti bombardamenti che hanno colpito e continuano a colpire la città dall’inizio della Guerra Civile in Siria.

E’ stato proprio uno dei bombardamenti a portare via la vita del giovane Clown di Aleppo, che è rimasto vittima di un raid aereo, probabilmente siriano o russo, nel quartiere di Mashhad martedì 29 novembre.

A darne notizia il fratello Mahmoud, che ha lasciato uno straziante tributo ad Amas, che ha continuato a portare consulenze e supporto economico a centinaia di orfani attraverso l’associazione benefica Space for Hope.  “Ha dato la sua vita per cercare di rendere i bambini felici e sorridenti nel posto più oscuro e pericoloso al mondo, ha scritto Mahmoud su Facebook parlando del fratello, che si era sposato solo due mesi fa.

Non ho potuto dirgli addio perché la città di Aleppo è sotto assedio da 112 giorni“, ha spiegato l’uomo, che ha concluso il suo post scrivendo: “Tutto quello che Anas voleva era portare felicità ai bambini di Aleppo. Sono fiero di te, fratello. Che tu possa riposare in pace in un posto migliore di questo mondo crudele“.

Samar Hijazi, supervisore di Anas ed uno dei 34 operatori di Space for Hope rimasti nella città durante la guerra in corso da 5 anni a questa parte, spiega che la guerra è altrettanto devastante per gli adulti. “Tutti noi in questo campo siamo esausti, ma dobbiamo comunque trovare la forza di dare sostegno psicologico ai bambini e continuare il nostro lavoro.

Al momento sono 250mila i civili sotto assedio ad Aleppo, 100mila dei quali bambini, in una città rimasta senza ospedali funzionanti e dove le scorte di cibo sono terminate.

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