Sale a 270 il numero delle vittime delle alluvioni in India

Le alluvioni dovute alle piogge torrenziali che dal 14 novembre scorso stanno flagellando lo stato indiano di Tamil Radu e le regioni settentrionali dello Sri Lanka hanno causato finora 270 morti. Chennai la città maggiormente colpita

Sale a 270 il numero delle vittime delle alluvioni in India

Sale a 188 il numero delle vittime causato dalle violente piogge che da diversi giorni stanno devastando lo stato indiano di Tamil Nadu e le regioni settentrionali dello Sri Lanka. La città maggiormente colpita dalla violenta alluvione è Chennai, dove le autorità hanno dovuto mobilitare l’esercito per aiutare la popolazione a mettersi in salvo.

Le strade sembrano torrenti e le persone cercano rifugio nelle imbarcazioni della marina. La rete elettrica è stata interrotta nel 60% del territorio per evitare possibili corti circuiti; e anche le scuole di sei distretti hanno sospeso tutte le attività da ormai 17 giorni.

La situazione è tragica, alcune zone stanno migliorando ma la maggior parte dei quartieri bassi sono congestionati”, ha detto un sacerdote. In questi quartieri, infatti, la densità della popolazione è altissima e le piogge stanno provocando gravissimi danni.

Come riportato dall’agenzia di informazione Asianews, i voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto della città sono stati cancellati, per via delle piste di atterraggio allagate a causa delle piogge torrenziali: circa 400 passeggeri sono rimasti bloccati all’interno dell’aeroporto senza poter uscire .

Sospesi anche i collegamenti ferroviari. E purtroppo il tempo non accenna a migliorare; secondo le meteorologiche, infatti, le precipitazioni continueranno ancora per diversi giorni.

Le piogge che stanno mettendo in ginocchio la popolazione di queste regioni sono iniziate lo scorso 14 di novembre, dopo settimane di clima umido e temperature altissime. Ma dopo i primi giorni in cui la popolazione le aveva considerate un sollievo, sono diventate un flagello.

Dopo due giorni di piogge ininterrotte le autorità hanno aperto gli acquedotti per evitare inondazioni.La città ha iniziato a riempirsi di acqua e il problema si è ulteriormente aggravato con l’apertura delle acque del vicino lago di Chembarambakkam, che si sono riversate nel fiume di Aydar, che attraversa la città, facendolo straripare.

La televisione manda continuamente in onda immagini del disastro, affermando che Chennai è al limite del collasso e dell’anarchia; mentre il partito di opposizione della città di Tamil Nadu accusa il primo ministro, Jayalatha, di non aver saputo gestire l’emergenza.

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