Rimane incinta mentre è già incinta: lo strano caso delle "gemelle non gemelle"

Una donna australiana è rimasta incinta mentre aspettava già una bambina, partorendo così due bimbe nate insieme ma tecnicamente non gemelle. Il caso ha appassionato la comunità medica: Mai visto nulla di simile".

Rimane incinta mentre è già incinta: lo strano caso delle "gemelle non gemelle"

Rimanere incinta rappresenta spesso una difficoltà per una donna, per una moltitudine di fattori oramai ben conosciuti: l’infertilità e l’impotenza sono infatti piaghe dilaganti al giorno d’oggi, al punto che molte coppie decidono di ricorrere alla fecondazione in vitro o all’adozione per soddisfare i reciproci desideri di maternità e paternità, dopo aver provato più e più volte ad avere un figlio in maniera naturale.

Ma è possibile rimanere incinta mentre ci si trova già tecnicamente in stato di gravidanza? La risposta – sconosciuta ai più – è sì: si chiama “superfetazione“, ed è un caso talmente raro che la storia medica ne annovera non più di una decina di accertati in tutto il mondo. Ma è proprio così che sono nate Charlotte e Olivia, due bimbe australiane venute alla luce l’anno scorso in Australia.

Era il dicembre del 2015, e Kate Hill si trovava in ospedale per partorire le sue due bambine. Le piccole però non erano gemelle: Kate era rimasta incinta di una delle due, e la gravidanza era singola. Incredibilmente però lo sperma di suo marito è rimasto inattivo per una decina di giorni, salvo poi fecondare un altro ovulo generando una situazione più unica che rara.

Olivia e Charlotte sono infatti due bambine nate da due ovuli diversi, ma portate in grembo della madre per (quasi) lo stesso periodo di tempo. E non è tutto, perché come ha spiegato la stessa Kate alla trasmissione Today Tonight: “La situazione è già molto rara di suo, ma a rendere il caso praticamente unico è il fatto che io e mio marito abbiamo avuto rapporti sessuali una sola volta“.

Ciò significa che gli spermatozoi dell’uomo hanno prima fecondato un ovulo, poi sono rimasti sostanzialmente inattivi nell’utero e, dopo dieci giorni, ne hanno fecondato un altro. “Non avevo mai assistito prima di quel momento ad un caso di superfetazione – ha testimoniato Brad Armstrong, l’ostetrico che prese in cura Kate Hill al Greenslopes Private Hospital di BrisbaneSono stato costretto a cercare su Google le informazioni per capire come muovermi“.

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