Polonia, vince Duda: ultraconservatori cattolici al potere

Andrzej Duda sarà il nuovo Premier della Polonia: battuto Komorowski, che dichiara: "Accetto la sconfitta". Decisiva per l'esito finale delle elezioni la discesa in campo della Chiesa, che ha promosso la causa di Duda, permettendo al politico di fare propaganda elettorale nei luoghi di culto

Polonia, vince Duda: ultraconservatori cattolici al potere

Polonia, sarà Andrzej Duda il nuovo leader del Paese: l’icona dell’ultranazionalismo polacco è infatti riuscita a scavalcare il Premier uscente Bronislaw Komorowski nelle preferenze degli elettori, consacrandosi come nuova voce politica della Polonia. Komorowski, leader del partito centrista liberale ed europeista “Piattaforma dei cittadini”, ha accolto con gran pacatezza la sconfitta, lasciandosi andare ad un laconico: “Rispetto la vostra scelta. Auguro al mio successore una presidenza di successo”.

Gli exit poll hanno evidenziato una maggioranza del 53% a favore della coalizione di Duda, mentre Komorowski si è ritirato dal ruolo di guida del Paese con un dignitoso 47% delle preferenze. Andrzej Duda, elemento di spicco della realtà politica nazionalista, euroscettico, ultraconservatore e clericalista Diritto e Giustizia,  ha portato così il suo partito al primo vero successo elettorale della sua storia, essendo nato solo nel 2001.

Duda non era stato additato da molti come il favorito per queste elezioni, ma dopo il clamoroso sorpasso di un paio di settimane fa (grazie soprattutto all’aiuto della Chiesa cattolica polacca, impegnata politicamente a fianco di Diritto e Giustizia), la sua vittoria ha solamente sancito la veridicità delle proiezioni, che lo davano in leggero (ma costante) vantaggio sul Premier uscente Komorowski.

Il testa a testa tra i due è stato serrato, tant’è che gli exit poll di Ipsos dell’11 Maggio davano Duda vincente con il 34,8% dei voti, mentre Komorowski non era riuscito ad andare oltre il 32,2% delle preferenze totali. Una vittoria che si deve per larga parte alle ingerenze della Chiesa nella vita politica del Paese, dicevamo. Perché Diritto e Giustizia è un partito di dichiarata ideologia cattolico-conservatrice, e per questo gli ecclesiastici avevano permesso a Duda di fare propaganda elettorale all’interno delle chiese.

Scene da “Don Camillo e Peppone” insomma, con Duda che ha potuto far leva sulla “cristianità” degli elettori per accaparrarsi i voti necessari a trionfare nel rush finale.

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