Panama Papers, David Cameron travolto dallo scandalo

Nel Regno Unito cresce la pressione sul Premier David Cameron, in seguito allo scandalo dei documenti provenienti da Panama che attestano gli affari nei paradisi fiscali del padre.

Panama Papers, David Cameron travolto dallo scandalo

Secondo i documenti rinvenuti, grazie all’abile operazione di un pool di giornalisti investigativi di diversi Paesi europei – tra cui anche il gruppo editoriale italiano L’Espresso – anche il padre del Primo Ministro inglese David Cameron, sembra risultare essere stato a capo di un fondo d’investimento off-shore.

Per trenta lunghi anni, dunque, il ricco finanziere e agente di borsa Ian Donald Cameron, venuto a mancare nel 2010, avrebbe portato all’estero il denaro dei suoi ricchi clienti, con un evidente scopo, cioè quello di evitare di far pagare le tasse in patria.

Lo scandalo del dossier Panama Papers è stato ribattezzato in Inghilterra “Cameron connection”, ad evidenziare il coinvolgimento nella questione del noto politico inglese. Dopo le scandalose notizie divulgate ieri dalla stampa di mezzo mondo, il Premier britannico ha preferito rispondere con un laconico “no comment”, molto British a dir il vero, ma che ha scatenato una vera pressione mediatica e politica per avere maggiore chiarezza al riguardo.

Gli inglesi, infatti si aspettano risposte precise, chiarimenti anche e soprattutto sul fatto se il premier possiede ancora, in virtù di quell’eredità, conti in paradisi fiscali. Intanto il leader dell’opposizione si è scatenato, facendo notare come la morte del padre – avvenuta nel 2010 – abbia determinato un’eredità. Dunque risulterebbe difficile credere che i due fratelli Cameron non fossero a conoscenza degli affari di famiglia off-shore, di cui in questi anni avranno sicuramente beneficiato, non pagando appunto le tasse.

Proprio da Downing Street arriva un comunicato che mira a sottolineare il fatto che il Primo Ministro David Cameron si è sempre schierato per proporre iniziative di trasparenze dei mercati finanziari. Il che contrasterebbe però con i fatti appena denunciati dai Panama Papers. Chissà se, alla luce di queste notizie, Cameron parteciperà il prossimo mese alla conferenza internazionale – peraltro organizzato dallo stesso premier – contro i paradisi fiscali ed il riciclaggio di denaro sporco a livello internazionale.

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