Migranti: la strage silenziosa dei bambini. 700 morti nel 2015

Continua la "strage silenziosa" di bambini che muoiono nel tentativo di attraversare il mare e approdare in una terra più sicura. Ecco quanti sono i bambini morti in questo 2015 che sta per concludersi

Migranti: la strage silenziosa dei bambini. 700 morti nel 2015

Continuano le stragi di migranti! Almeno 11 persone sono morti, di cui 5 sono bambini, a causa del drammatico naufragio di un barcone con 50 profughi a bordo.

Il tragico evento si è verificato nella mattinata di ieri quando un’imbarcazione di legno sulla quale viaggiavano gli emigranti provenienti dalla Turchia è naufragato nel Mar Egeo, vicino all’isola greca di Farmakonissi. La Grecia rappresenta il principale punto di entrata per i rifugiati  in cerca di una vita migliore nell’Unione Europea.

La guardia costiera ha reso noto che 26 persone sono state portate in salvo, mentre 13 rimarrebbero disperse. Le ricerche di queste ultime sono state avviate dalle navi della marina, un elicottero e una nave dell’agenzia europea di frontiera Frontex. Questi numeri si aggiungono a quelli assai più preoccupanti del 2015 che sta per finire e che porta con sè tantissimi migranti morti nel tentativo di raggiungere le nostre coste e con esse una vita migliore. Di questi ben 700 sono bambini.

Continua la strage silenziosa di bambiniL’Europa, che trova sempre i mezzi per bombardare, non li trova per salvare vittime innocenti”, ha dichiarato alla stampa il direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego. “E’ una vergogna che pesa sulla coscienza eurepea”, ha aggiunto. Perego ha, inoltre, denunciato che l’Europa giustifica l’innalzamento di muri e la chiusura di frontiere a causa del terrorismo, ma nel farlo blocca la creazione di convogli umanitari che potrebbero salvare vite umane e combattere il traffico di persone.

“Il mar egeo sta diventando la tomba di molti bambini, non possiamo permetterlo”, ha dichiarato il portavoce dell’Unicef, Andrea Iacomini, per stimolare i politici e le istituzioni europee affinché si faccia qualcosa per porre fine a questa situazione.

Già nel mese di novembre, l’agenzia dell’ONU per l’infanzia aveva calcolato che, dall’inizio dell’anno, più di 700 bambini hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il mare che bagna le coste meridionali dell’Europa; quel mare che diventa una sfida da affrontare per la maggior parte di coloro che desiderano ricevere asilo in Europa. Non hanno altre possibilità, non hanno un altro modo per arrivare in una terra più sicura. Per questo l’Unicef e altre organizzazioni umanitarie come Save The Children e Medici senza Frontiere hanno chiesto ai paesi europei di abilitare vie di accesso legali.

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