Londra: spari davanti al Parlamento, almeno 12 feriti

La seduta al Parlamento è stata interrotta. Secondo alcuni testimoni, diverse persone sono state ferite, ed è stato colpito l'assalitore, che è stato ucciso.

Londra: spari davanti al Parlamento, almeno 12 feriti

Secondo diversi testimoni, nell’attacco al Parlamento di Londra molte persone sono rimaste ferite sul ponte di Westminster dove un veicolo 4×4 è piombato sulla folla. L’autista è poi fuggito. Sul posto sono arrivati i soccorsi. E a quanto riferisce David Lidington, un agente di polizia che sorvegliava il posto è stato accoltellato proprio nel cortile del Parlamento.

Il Parlamento è stato chiuso e la seduta sospesa, sebbene i parlamentari siano stati inviatati a rimanere all’interno per il momento. In particolar modo, sembra che due persone siano state ferite all’interno dei cancelli della sede istituzionale, ma almeno dieci feriti si sarebbero registrati su Westminster Bridge.

Da fonti del Parlamento britannico, il presunto assalitore è stato colpito; infatti, da una ricostruzione si deduce che l’uomo, subito dopo aver ucciso l’agente, la Polizia ha aperto il fuoco ed avrebbe colpito l’assalitore, che dovrebbe essere almeno ferito gravemente. Per precauzione è stata chiusa la metropolitana di Westminster. 

Non ci sono ancora comunicati sulle ragioni dell’attacco. Secondo i servizi Britannici però è ancora presto per collegare questo attentato all’Isis. Fortunatamente però, tramite un portavoce del governo hanno dichiarato che la premier Theresa May è in salvo e che non è stata colpita. Il leader della Camera dei Comuni, David Liddington, ha confermato che un uomo è stato colpito dalla polizia. 

Su Twitter, la polizia metropolitana conferma: “Intorno alle 2,40 del pomeriggio siamo stati allertati per un incidente a Westminster Bridge. Il caso viene trattato come incidente d’arma da fuoco. La polizia è sulla scena”. La testimonianza della parlamentare conservatrice Helen Grant: “Ho sentito quattro colpi d’arma da fuoco, la polizia ci ha chiesto di buttarci a terra per ripararci”.

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