“London Bridge” è il piano che scatterà alla morte di Elisabetta II

Il “The Guardian” ha svelato il contenuto dell’operazione segreta “London Bridge” che scatterà subito dopo la morte della regina Elisabetta II. Il piano viene continuamente rivisto e aggiornato dagli anni ’60.

“London Bridge” è il piano che scatterà alla morte di Elisabetta II

Nome in codice “London Bridge”. Stando a quanto apparso sulle colonne del “The Guardian”, sarebbe proprio questo il nome del piano che scatterebbe a seguito della morte della regina Elisabetta II. La sovrana d’Inghilterra, nota per la sua fermezza e tenacia, ha da poco festeggiato i suoi 65 anni di regno, il più longevo di sempre della storia inglese.

Considerando la sua non più tenera età, l’eventualità che possa spegnersi in un periodo di tempo relativamente breve diventa sempre più consistente: i suoi 90 di età parlano da soli. Attualmente in molti la amano, ma non mancano nemmeno i detrattori. In un periodo dove Brexit e la nuova possibile secessione della Scozia gettano ombre sul futuro del regno, l’unico punto fermo dei sudditi sembra essere proprio lei. Per questa ragione in molti si domandano con timore cosa potrà accadere nel momento in cui la regina verrà a mancare.

Secondo quanto diffuso dal quotidiano britannico, la prima persona a venire a conoscenza della sua dipartita sarà il premier inglese. Sarà Christopher Geidt – il segretario personale della Regina – a chiamare il numero 10 di Downing Street, e spetterà a lui pronunciare le seguenti parole in codice: “London Bridge is down”, il ponte di Londra è caduto. A quel punto il primo ministro inglese apprenderà della morte della sovrana e darà il via all’operazione “London Bridge”.

L’intera operazione è ormai in piedi dagli anni ’60, ma viene rivista e aggiornata almeno un paio di volte all’anno. In oltre 50 anni i piani in essere sono stati diversi, alcuni sono stati adattati alle esigenze del caso, altri per forza di cose abbandonati. Alle riunioni partecipano i vertici del governo, della polizia e dell’esercito.

Ma cosa avverrà nei primi istanti che seguiranno la morte della regina d’Inghilterra? In primo luogo il ministro degli Esteri comunicherà la notizia ad un primo gruppo di 15 paesi. Subito dopo saranno avvisati gli altri 36 stati facenti parte del Commonwealth. Successivamente la notizia della morte arriverà alla stampa ufficiale.

Nello stesso momento un domestico vestito a lutto attraverserà Buckingham Palace per affiggere un avviso listato di nero. Gli speaker delle radio commerciali verranno informati della notizia grazie ad una luce blu che lampeggerà ad intermittenza. In televisione i conduttori dovranno vestire a lutto, e molti canali chiameranno gli esperti che vengono preallertati per commentare queste l’occasioni.

Seguiranno poi 12 giorni di lutto. Per 23 ore al giorno i sudditi potranno rendere omaggio alla salma all’interno della Westminster Hall. Il futuro Re Carlo dovrà tenere un discorso ufficiale la sera stessa della morte della madre, e l’inno inglese ritornerà al vecchio “God save the King”. La scomparsa della sovrana comporterà anche la ristampa delle nuove monete e francobolli.

Alla messa di addio celebrata a Westminster Abbey parteciperanno le figure politiche più importanti del mondo. La breve cerimonia sarà officiata dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Al momento rimane invece ignoto il luogo in cui la regina Elisabetta riposerà per sempre.

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