In una società patriarcale come quella afghana sono molte le famiglie che decidono di travestire le bambine da bambini affinché possano giocare, studiare e vivere in libertà, privilegi riservati appunto solo ai maschi. In Afghanistan quando le loro figlie raggiungono gli otto o nove anni inizia il dilemma: lasciare che continuino ad essere femmine o nascondere il loro sesso per proteggerle dai matrimoni infantili?
I genitori che non accettano che un uomo adulto possa prendere in moglie la loro bambina hanno una sola possibilità: con i capelli corti, un nuovo nome e abiti maschili le fanno vivere una vita da maschio fino ai 16 anni, quando con la pubertà sono costrette a recuperare la loro vera identità. Si tratta di un fenomeno molto diffuso in Afghanistan che prende il nome di ‘bacha posh’ che in lingua dari significa letteralmente ‘vestita come un bambino’.
Per alcune di queste ormai giovani donne smettere di essere un maschio è un trauma molto forte. Dopo aver vissuto tanti anni della loro vita in libertà sono infatti costrette a riprendere quel posto che la società afghana assegna loro: la casa, la famiglia e l’invisibilità.
Normalmente, le donne Bacha Posh soffrono molto nel diventare adulte perché sono vittime di un ingiustizia: non essendo cresciute come bambine non sono abituate a sottomettersi alla società patriarcale che regna nel loro paese. E purtroppo da un giorno all’altro questi “bambini-bambine” sono obbligati a pulire, cucinare e occuparsi della famiglia, nell’ombra e senza valere nulla più di un oggetto.
Tra i casi più conosciuti è la storia di una parlamentare afghana che ha scelto di crescere una delle sue quattro figlie come se fosse un maschio, trasformandola in Bacha Posh. E’ una pratica in uso da oltre un secolo il cui scopo è principalmente quello di combattere la piaga dei matrimoni infantili forzati che è in continuo aumento soprattutto nel nord del’Afghanistan.