Il 17 maggio, dopo un concerto a Detroit con la sua band, i Soundgarden, Chris Cornell si è suicidato. La causa della morte è stata ufficialmente attribuita – dal medico legale – al soffocamento per impiccagione. In un contesto assolutamente straziante, la moglie, Vicky Cornell, ha rivelato agli amici e alla famiglia cosa è successo durante la telefonata fatta dal marito prima di morire.
TMZ riferisce che Vicky sapeva che suo marito aveva qualcosa che non andava nell’esatto momento in cui ha chiamato. In quel momento, doveva già trovarsi sul palco del concerto e, quindi, la situazione le era apparsa strana. Ha riferito di essersi preoccupata sempre di più quando ha incominciato a farfugliare parole di biasimo verso il suo entourage. Si lamentava del fatto che avrebbero dovuto sistemare l’auricolare interno che indossava, ma che dopo tre giorni ancora non riusciva a sentire nulla.
Vicky gli chiese – quindi – cosa avesse assunto ma, non ottenendo risposta, decise di chiudere la chiamata. Chiamò disperatamente la sua security, in modo che abbattessero la porta dell’hotel, ma non fu possibile. Allora, Vicky fu costretta a chiamare l’hotel da un altro telefono per andare ad aiutarli. Era ancora al telefono con la guardia di sicurezza, quando sono riusciti a sfondare la porta scoprendo il corpo di Chris appeso, 30 minuti dopo che l’aveva chiamata.
Secondo la donna, la morte del marito potrebbe essere stata causata da un’eccessiva assunzione di Ativan, un farmaco che cura attacchi di ansia e attacchi di panico. Tra gli effetti collaterali del medicinale, ci sono – infatti – pensieri paranoici o tendenti al suicidio, e alterazione dell’abilità di parlare e del giudizio.
Il 24 maggio, Vicky Cornell ha deciso di rendere omaggio a suo marito con una lettera inviata alla rivista musicale Billboard.