Il mondo della boxe piange la morte di Muhammad Ali

E' morto Muhammad Ali. L'ex campione del mondo dei pesi massimi si è spento in un ospedale di Phoenix, dove era stato ricoverato per problemi respiratori. Il leggendario pugile, che odiava la guerra e le disuguaglianze, aveva 74 anni.

Il mondo della boxe piange la morte di Muhammad Ali

Il leggendario ex campione del mondo dei pesi massimi, Muhammad Ali, è morto oggi a 74 ani in un ospedale di Phoenix (Arizona), dove era stato ricoverato giovedì scorso per problemi respiratori. “Dopo aver lottato per 32 anni con il Parkinson, Muhammad Ali è morto all’età di 74 anni“, ha annunciato Bob Gunnell, il portavoce della famiglia Ali.

Cassius Clay, che cambiò il suo nome in Mohamed Ali, fu tre volte campione dei pesi massimi e campione olimpico nel 1960. Disputò 61 combattimenti, riportando 56 vittorie e 5 sconfitte, con un proprio stile, “svolazzando come una farfalla e pungendo come un’ape“.

Clay nacque a Louisville, Kentucky, Stati Uniti, il 17 gennaio del 1942. Non aveva più di 18 anni quando ai Giochi Olimpici di Roma vinse la medaglia d’oro dei mediomassimi e decise di passare alla box come professionista. Nel 1967 si rifiutò di entrare a far parte dell’Esercito e di combattere nella guerra del Vietnam, una decisione che gli costò una condanna a cinque anni di carcere, una sospensione di tre anni e la privazione del suo titolo.

Ma neppure il carcere riuscì a soffocare il suo impeto competitivo e il 26 ottobre del 1970 ritornò vittorioso sul quadrilatero, sconfiggendo Jerry Quarry. Il 9 settembre del 1984, gli venne diagnosticato il Parkinson, una malattia degenerativa del sistema nervoso, che, secondo il direttore della Clinica delle Malattie Motorie dell’Università della Colombia, il dottor Stanley Fanh, era la conseguenza diretta della boxe. Ma non ha mai smesso di lottare contro la progressione di questo male.

Quando abbandonò la boxe continuò il suo lavoro di difesa dei valori dell’Islam e dei mussulmani: nel novembre del 2002 visitò l’Afghanistan come “Messaggero della pace” delle Nazioni Unite. “Ali era un uomo del popolo. Un lottatore per il popolo. Adoro Muhammad Ali, fu un amico di tutta una vita. Non morirà mai. Il suo spirito sarà vivo per sempre” ha detto Don King, il manager di Ali. ”Muhammad Ali non fu solo un campione nel quadrilatero, fu un campione dei diritti civili e un modello da seguire per tanta gente”, ha scritto il primo ministro inglese, David Cameron.

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