Il futuro degli aeroporti sono le piste rotonde?

L'idea di Henk Hesselink è quella di realizzare delle piste circolari per facilitare le fasi di atterraggio e di decollo in condizioni di vento estreme e per ridurre l'inquinamento acustico.

Il futuro degli aeroporti sono le piste rotonde?

Sembra che in un futuro non molto lontano gli aeromobili non atterreranno più sulle consuete piste longitudinali, bensì su delle grandi circonferenze.

L’idea è partita dall’olandese Henk Hesseling che, dopo aver guardato alcuni filmati su YouTube di spaventosi atterraggi con vento trasversale, ha trascorso diversi anni a fare ricerche e test sulla sua brillante illuminazione. Il progetto è stato portato avanti con l’aiuto di un team di esperimenti presso il Netherlands Aerospace Centre, grazie all’utilizzo di simulatori di volo professionali.

Se vi chiedete per quale motivo dovremmo realizzare delle piste circolari, lo ha chiaramente spiegato lo stesso Hesseling durante un’intervista per la BBC: “Gli aeromobili potranno decollare e atterrare in punti di questo cerchio, dove sono certi di non avere vento laterale, ma solo frontale. I passeggeri sentiranno solamente una leggera virata, simile a quella che compiono solitamente gli aerei in volo. Grazie alla forza centrifuga, l’aeromobile verrebbe automaticamente rallentato e tenderebbe a dirigersi verso il centro della pista”.

Queste innovative piste avrebbero un diametro totale di circa 3,5 km e i bordi inclinati verso il centro, per contrastare la forza centrifuga agente sui velivoli in curva. La loro lunghezza invece sarà circa 3 volte quella delle consuete piste aeroportuali, ma con una capacità di gestione del traffico di 4 di queste ultime.

I nuovi corridoi di avvicinamento e di salita per e dagli aeroporti consentirebbero di far transitare i velivoli lontano dai centri abitati, in modo da ridurre notevolmente l’inquinamento acustico e ambientale.

Hesseling ha infine aggiunto che: “C’è una grande esigenza di nuovi aeroporti. Le persone sono davvero propense a volare. Le piste circolari sono una via più efficiente per gestire tutto questo traffico”.

Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea ma, al di là dei test militari operati negli anni ’60, non è ancora stata costruita una pista circolare a scopo commerciale.

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