I giornalisti interrogano Papa Francesco sul viaggio di ritorno dall’Egitto

Papa Francesco durante il viaggio di ritorno dall’Egitto a Roma risponde alle domande dei giornalisti. Tra queste i rapporti con gli altri cristiani e la questione del battesimo, i Migranti e i Campi per profughi, le direttive per gli elettori cattolici

I giornalisti interrogano Papa Francesco sul viaggio di ritorno dall’Egitto

Papa Francesco è stato intervistato dai giornalisti durante il viaggio aereo di ritorno dal Cairo, in Egitto.

Sono stati diversi gli argomenti affrontati, dai rapporti con i cristiani al battesimo, alla questione migranti e le direttive agli elettori cattolici.

Di seguito ecco cosa ha risposto Papa Francesco alle domande dei giornalisti.

I rapporti con gli altri cristiani e la questione del battesimo

Alcune domande dei giornalisti, durante il viaggio di rientro a Roma, hanno toccato, quella che fino a qualche tempo fa sembrava una delle ferite più profonde della Chiesa: i rapporti con gli ortodossi russi copti, l’importanza del riconoscimento comune del battesimo, una valutazione sul rapporto tra Vaticano e Russia pensando anche alla difesa dei cristiani in Medio Oriente e Siria.

Papa Francesco, rispondendo sempre a braccio, ha riconosciuto la grande amicizia che sempre ha avuto con gli ortodossi fin da quando era a Buenos Aires. Gli ortodossi, al bisogno, facevano riferimento alla Curia cattolica. “Siamo Chiese sorelle”, ha affermato Papa Francesco.Papa Bergoglio ha raccontato poi l’amicizia speciale che lo lega al Papa copto Tawadros II. In lui vede un grande uomo di Dio, ed è convinto che porterà avanti, il nome di Gesù, la Chiesa: “è uno dei più “fanatici” per trovare la data fissa della Pasqua. Anche io lo sono, ma lui dice: lottiamo, lottiamo!”.

Rispondendo alla domanda sul battesimo, Papa Francesco afferma che l’unità del battesimo sta facendo passi in avanti. Tutto il problema è cominciato da noi, non da loro. Ma – afferma il Papa – stiamo facendo un buon cammino per superare queste diversità, già “Gli ortodossi russi riconoscono il nostro battesimo e io riconosco il loro”.

L’ecumenismo – dice il Papa – è un cammino che si fa con le opere di carità, rimanendo uniti. “Non esiste un ecumenismo statico. I teologi devono studiare ma questo non è possibile che finisca bene se non si cammina insieme, pregando insieme…”.

Papa Francesco, dopo aver assicurato che i rapporti con i capi religiosi russi sono buoni, parla dello Stato russo: “so che lo Stato parla della difesa dei cristiani in Medio Oriente, questa credo che sia una cosa buona: parlare contro la persecuzione. Oggi ci sono più martiri che in passato”.

I migranti rinchiusi nei Campi per profughi

Un giornalista chiede se il riferimento ai “campi di concentramento” di qualche giorno fa nella basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, è stato un lapsus.

Il Papa prontamente ha risposto che prima di tutto vuole ricordare bene tutto quello che esattamente ha detto: “Ho parlato dei Paesi più generosi dell’Europa, citando Italia e Grecia. Sulla Germania: ho sempre ammirato la capacità di integrazione dei tedeschi”. Egli ricorda negli anni in cui ha studiato in Germania, che erano presenti molti turchi ben integrati a Francoforte, essi facevano una vita del tutto normale.

Ma quello del Papa “non è stato un lapsus! – afferma con sicurezza – Ci sono campi di rifugiati che sono veri campi di concentramento. Qualcuno forse c’è in Italia, qualcuno forse in altre parti”. E invita il giornalista a pensare a cosa possono fare delle persone quando sono rinchiuse in un campo senza mai poter uscire.

E chiudendo l’argomento ha detto che non sono i migranti a compiere atti di delinquenza o criminalità, “Ma stare chiusi è un lager...”.

Le direttive agli elettori cattolici

Al giornalista ha chiesto a Papa Francesco di dare delle direttive agli elettori cattolici.

Papa Francesco non ha nascosto il fatto che ha dovuto re-imparare, giunto in Europa, la parola “populismiˮ, in quanto in America Latina ha un significato diverso. Il problema c’è – ha affermato il Papa – in Europa in generale e nell’Unione Europea e di questo argomento ha già parlato diverse volte. “Ogni Paese è libero di fare le scelte che crede convenienti e davanti a questo io non posso giudicare se questa scelta la fa per un motivo o per l’altro. Non conosco la politica interna. È vero che l’Europa è in pericolo di sciogliersi, questo è vero”. “E’ tempo di meditare” – ha detto il Papa – e continua riportando ancora l’attenzione su un problema che un po’ spaventa e probabilmente alimenta queste manifestazioni populiste: il problema dell’immigrazione.

Non bisogna mai dimenticare che l’Europa è un popolo di migranti, si è formata con i migranti. La politica deve considerare questo problema – ha sottolineato Papa Bergoglio – lo deve studiare bene nel rispetto delle opinioni di tutti.

Per quanto riguarda Francia il Papa si confessa: “dico la verità, non capisco la politica interna francese e ho cercato di avere buoni rapporti anche col presidente attuale” con il quale c’è stato qualche malinteso, a cui è seguito il chiarimento. Circa i candidati francesi il Papa non si pronuncia proprio, perché non li conosce e per questo non è in grado di dare la sua opinione. Il Papa racconta che un giorno, un cattolico francese gli ha lanciato un invito: “Perché non pensa alla grande politica?ˮ. Evidentemente voleva fare un partito per i cattolici! “Ma questo signore buono vive nel secolo scorso!”, ha concluso Papa Francesco.

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