Gerusalemme: ancora tensioni tra palestinesi e israeliani

Tre palestinesi sono stati uccisi a Gerusalemme e tre israeliani in Cisgiordania. La tensione è alta. A scatenare la battaglia alla Spianata delle Moschee i nuovi controlli imposti da Netanyahu.

Gerusalemme: ancora tensioni tra palestinesi e israeliani

I palestinesi uccisi sono tre, 20 sono i feriti e decine gli intossicati dai lacrimogeni. In serata, altri 3 morti accoltellati, israeliani, in una colonia di Halamish, in Cisgiordania. La crisi della Spianata delle Moschee, accesasi una settimana fa dall’attacco contro la polizia, quando due agenti sono stati uccisi da un commando di tre palestinesi, ora sfugge a ogni controllo.

Il governo di Benjamin Netanyahu ha cercato di reagire all’attacco installando misure restrittive nei punti di accesso alla Spianata delle Moschee e Monte del Tempio per gli ebrei, con metal detector. Secondo il quotidiano “Haaretz” per cercare di disinnescare la crisi, le forze armate avrebbero sconsigliato eccessive restrizioni. Netanyahu però, è fermo nella sua decisione a mantenere i controlli.

I palestinesi, sostenuti dal Gran Muftì e dal presidente Abu Mazen, ritengono che le restrizioni siano in contrasto con gli accordi precedenti sul controllo del luogo sacro, custodito da Wafd, un ente religioso. Il Grand Muftì di Gerusalemme Mohammed Hussein ha affermato: “Respingiamo le restrizioni israeliane alla Moschea Al-Aqsa“.

Israele da parte sua è convinto che i controlli siano necessari al fine di evitare che vengano introdotte armi all’interno della Spianata, così come si pensa sia successo venerdì scorso prima dell’attacco.

I bus dei musulmani diretti ieri al santuario per la preghiera del venerdì, sono stati bloccati nei pressi di Gerusalemme. I musulmani, che si erano mobilitati in massa, si sono rifiutati di passare attraverso le nuove installazioni di controllo e si sono fermati all’aperto, proprio di fronte alla spianata per pregare. Altra restrizione: per entrare nella Città Vecchia bisogna avere almeno 50 anni.

Subito dopo la preghiera di mezzogiorno, la situazione di “preghiera” si è trasformata in un campo di battaglia. La polizia ha cominciato a sparare proiettili di gomma e granate assordanti. Due palestinesi sono rimasti feriti uno a un occhio e uno da una granata. Ma l’agenzia palestinese Maan riferisce anche che 3 uomini sono morti a colpi di pistola. 

Il mondo islamico si sta mobilitando in massa con il rischio che la crisi diventi regionale e ogni tentativo verso accordi di pace tra Israele e i palestinesi venga vanificato. Il coordinatore speciale dell’Onu per i colloqui di pace tra i due popoli, Nickolay Mladenov, ha richiamato tutti alla calma, anche la Casa Bianca ha sollecitato di trovare accordi di pace.

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