Fukushima: entro maggio sarà decontaminato più del 90% di acqua radioattiva

La Tokyo Electric Power Company, proprietaria della centrale nucleare di Fukushima Daiichi distrutta dal disatro del 2011, ha annunciato oggi che entro la fine di maggio verrà decontaminato oltre il 90% delle acque radioattive

Fukushima: entro maggio sarà decontaminato più del 90% di acqua radioattiva

La proprietaria della più grande centrale elettrica del Giappone, la Tokyo Electric Power Company o TEPCO di Fukushima, ha annunciato oggi che per la fine del mese di maggio dovrebbe riuscire ad aver decontaminato “più del 90 per cento” delle migliaia di tonnellate di acqua radioattiva che è immagazzinata nei serbatoi a terra.

L’annuncio segna un passo molto importante nell’opera di smantellamento degli impianti che avrà una durata di due o quattro decenni.

Al momento nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, di proprietà della TEPCO, sono stoccate, in serbatoi, circa 280.000 tonnellate di acqua che è stata utilizzata per raffreddare i reattori o che è penetrata negli edifici della centrale e che deve essere trattata.

Inizialmente la TEPCO pensava che sarebbe riuscita a decontaminare tutto questo liquido entro il mese in corso, ma a gennaio ha annunciato un ritardo a causa di complicazioni con le tecnologie utilizzate per eliminare la maggior parte degli isotopi radioattivi dell’acqua.

La gestione del liquido immagazzinato e di quello che si genera ogni giorno (il raffreddamento dei quattro reattori e delle acque sotterranee che continuano a penetrare attraverso le fondamenta richiede 400 tonnellate di acqua al giorno) è una delle sfide principali di TEPCO per migliorare la sicurezza negli impianti e ridurre la possibilità di versamenti in mare.

In realtà, il mese scorso la società ha ammesso una sua negligenza che ha provocato una nuova perdita di acqua fortemente contaminata nel Pacifico. Secondo quanto spiegato in un comunicato pubblicato oggi, il trattamento del volume restante di liquido (meno del 10 per cento del totale) richiederà “diversi mesi in più“, perché si tratta di acqua salata, dalla quale è più complicato eliminare lo stronzio. Nel periodo immediatamente successivo all’incidente causato dal terremoto e dallo tsunami del 11 marzo 2011, la TEPCO pompò direttamente acqua dal mare per raffreddare i reattori interessati.

Il disastro del 2011 ha causato nella centrale di Fukushima Daiichi, il più grave incidente nucleare civile dopo quello di Chernobyl (Ucraina) del 1986. 

Per via delle emissioni e degli scarichi radioattivi, circa 70.000 persone che vivono nei pressi della centrale risultano tuttora sfollate e la pesca, l’agricoltura e il bestiame locale sono gravemente colpite.

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