Ennesimo errore medico: "Ha solo un virus intestinale" muore a 21 anni

La famiglia della giovane 21enne vuole vederci chiaro. L'ennesimo errore medico uccide una giovane ragazza a cui è stato diagnosticato un semplice virus intestinale, ma la verità era ben altra.

Ennesimo errore medico: "Ha solo un virus intestinale" muore a 21 anni

Tessa Harker doveva sposarsi qualche settimana dopo, ma un forte dolore allo stomaco l’ha portata ripetutamente in ospedale, per sentirsi sempre rimandata a casa senza alcun esame di controllo e con la diagnosi di “virus intestinale“. Qualche antidolorifico e secondo l’ospedale in questione la ragazza si sarebbe dovuta rimettere, eppure il problema era ben più grave.

Il Mirror racconta la triste storia di Tessa, pronta a convolare a nozze con Rob Powley.  La prima volta che aveva messo piede in ospedale, la giovane 21enne lamentava dei forti dolori allo stomaco, ma dopo qualche ora di attesa è stata rimandata a casa con la diagnosi medica che si sarebbe trattato di un dolore passeggero, e con la prescrizione di qualche antidolorifico che le facesse passare il dolore.

Successivamente Tessa è ritornata per altre due volte in ospedale, e senza essere visitata o aver fatto alcun tipo di analisi le è stato diagnosticato un virus intestinale e rimandata ancora a casa, ma è stato quando si è ripresentata ancora dai medici che questi si sono arresi nel farle un’ecografia, ed è stato proprio in quel momento in cui è stata scoperta la vera causa del suo dolore: una perforazione di 7 centimetri dello stomaco a causa di una grave ulcera. Una volta scoperto il problema era ormai troppo tardi per risolverlo. A nulla sono valsi i tentativi di operarla, e Tessa è morta poco dopo.

Il fatto risale ad un anno fa, ma è proprio in questi giorni che i genitori hanno deciso di fare chiarezza in questa storia, specialmente poichè le uniche giustificazioni date dai medici sono state scuse sul non voler esporre una ragazza tanto giovane a delle radiazioni inutili, ma è ormai stata aperta un’inchiesta interna per capire al meglio di chi possa essere la responsabilità.

Una risposta che non riporterà in vita la figlia, ma che potrebbe evitare che l’errore ricapiti a discapito di qualche altra giovane vita.

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