Colombia, no all’accordo di pace tra governo e Farc

Contro ogni pronostico, in Colombia ha vinto il no al plebiscito per la ratifica dell'accordo i pace firmato dal presidente Santos con il leader delle Farc. Un fallimento clamoroso, ma nonostante questo il cessato il fuoco proseguirà

Colombia, no all’accordo di pace tra governo e Farc

Una settimana dopo la storica firma per la pace tra il Governo colombiano e le Farc, domenica 2 ottobre il “no” alla pace si è sorprendentemente imposto con circa sessanta mila voti durante il plebiscito per la ratifica dell’accordo. Un risultato che rispecchia la divisione politica estrema che vive il paese, la stessa verificatasi nel 2014 durante le elezioni presidenziali.

Dopo il clamoroso fallimento del presidente Santos, il Governo della Colombia, a quanto pare, non aveva un piano B nel caso in cui i colombiani non avessero appoggiato l’accordo di pace con le Farc. La sua strategia di rimettere l’accordo di pace all’approvazione popolare gli si è rivoltata contro, del resto la sua popolarità era molto bassa già nei mesi prima del referendum, con un indice di approvazione del 21%. Nonostante l’uso abusivo delle risorse dello Stato per promuovere il sì e l’appoggio della grande maggioranza dei mezzi di comunicazione e della comunità internazionale, compreso Papa Francesco, la metà del paese si è rifiutata di approvarlo.

Il no era stato sponsorizzato solo dall’ex presidente Álvaro Uribe che si era opposto fin dal principio a una negoziazione faccia a faccia tra il governo e la banda terroristica più antica del continente. Per solo 50.000 voti di differenza, il no ha vinto contro ogni pronostico, ma nonostante ciò il presidente Juan Manuel Santos ha assicurato che il cessate il fuoco bilaterale e definitivo con le Farc proseguirà.

Cercherò la pace fino all’ultimo minuto del mio mandato”, ha dichiarato il presidente in una breve dichiarazione dalla Casa Nariño trasmessa in diretta a tutto il paese, dopo aver analizzato il verdetto delle urne. “Sono il garante della stabilità della nazione. Questa stabilità non deve essere intaccata”, ha aggiunto.

Una pace umiliante, sostengono in tanti; il presidente Santos, leader democratico, ha voluto firmare la pace con i banditi colombiani che hanno terrorizzato il paese per decenni. In un rapporto della Procura Generale della Colombia, reso pubblico qualche mese fa, è documentato che per 15 anni questi terroristi hanno reclutato più di 11.000 bambini di età inferiore ai 15 anni e centinaia di minori di 10, i quali subivano violenze come metodo di addestramento.

 

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