Blue Whale: in Russia il folle gioco ha già provocato 130 suicidi

La polizia russa sta indagando su un pericolosissimo horror game che ha già provocato 130 suicidi tra gli adolescenti. Con "Blue Whale" si devono superare una serie di prove assurde, di cui l’ultima altro non è che il suicidio.

Blue Whale: in Russia il folle gioco ha già provocato 130 suicidi

In Russia è conosciuto come Blue Whale, letteralmente “balenottera azzurra”. Il nuovo gioco – se così è possibile definirlo – sta decisamente spopolando tra i teenager russi, e negli ultimi sei mesi ha già portato al suicidio 130 adolescenti.

Il nuovo “folle” gioco prevede 50 giorni di prove volte a sfidare le comuni leggi della natura. Si è così invitati a guardare film horror per un’intera giornata, procedere con atti di autolesionismo come incidersi sul braccio una balena con un coltello (da qui il nome del gioco), oppure svegliarsi alle 4.20 del mattino al fine di potersi misurare con delle dure prove in stile “centro addestramento reclute”. Al termine dei 50 giorni, il gioco prevede la prova più estrema e conclusiva: cercare l’edificio più alto della propria città da cui lanciarsi nel vuoto.

L’inventore del gioco perverso che istiga al suicidio, il 21enne Budeikin Phillip, è già finito dietro alle sbarre. Per la polizia che sta indagando sul caso, “Blue Whale” altro non è che una macchina del suicidio. Le forze dell’ordine sono innanzitutto impegnate a comprendere se il gioco non abbia già varcato i confini nazionali, e se anche altri suicidi adolescenziali non siano ad esso riconducibili. Secondo alcune indiscrezioni, l’horror game avrebbe già raggiunto l’Europa, e darebbe così un perché ad alcune morti rimaste inspiegabili. Al momento mancano le conferme ufficiali: sulla questione permane infatti un riserbo pressoché assoluto.

Alla luce della gravità della sitazione, le autorità di tutto il mondo sono già state allertate. Ad ogni modo sembra che la maggior parte dei casi possano essere ricondotti a gruppi social molto isolati e circoscritti. L’istigazione al suicidio sarebbe stata concepita da alcune “menti sinistre” intenzionate a manipolare attraverso i social network gli adolescenti più frustrati e disagiati. Con “Blue Whale” si potrebbero raggiungere facilmente le vittime del bullismo, o quei giovani emarginati che non accettano il proprio aspetto fisico o che non riescono ad uscire da gravi stati depressivi.

Le ultime due vittime del folle gioco sono state due ragazzine di 15 e 16 anni. Prima dell’ultima prova che le ha viste morire ai piedi dello stesso condominio, le due adolescenti hanno lasciato degli eloquenti post sui propri profili social. In entrambi i casi il significato era identico: erano arrivate alla fine del gioco e, con esso, anche alla fine della loro vita.

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