Tasse, aumento delle sigarette elettroniche del 480%

Allarme fra i produttori che vedrebbero aumentate le sigarette fino al 480% in più

Tasse, aumento delle sigarette elettroniche del 480%

Rincari per le sigarette elettroniche. Secondo Anafe-Confindustria, l’associazione nazionale produttori fumo elettronico, col decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi le e-cigarette potrebbero aumentare del più 480%. Questo aumento riguarderebbe i flaconi di ricarica.

La causa di questo rincaro sarebbe da attribuire alle imposte che il governo vorrebbe mettere. “Le sigarette elettroniche continuano ad essere ciecamente assimilate al tabacco” spiega il presidente di Anafe, Massimiliano Mancini. “Questa volta-continua- cercando di trovare un’equivalenza impossibile da stabilire tra una svapata e un tiro di sigaretta”. La tassa sulle sigarette elettroniche del 58,5% è già stata sospesa dal Tar del Lazio e Consiglio di Stato e oggi è all’esame della Corte Costituzionale”. Questa imposta era stata voluta dal governo Letta, nel 2013 ma aveva generato molte polemiche sia per l’aumento dei prezzi che per il mancato introito allo Stato.

Qualora il decreto sulla nuova tassazione dei tabacchi dovesse andare in porto, il flacone ricarica da 10 ml verrebbe a costare 35 euro. Il costo attuale è di 6 euro. Con la tassa del 58,5% sarebbe salito a 21 e con il decreto del governo Renzi, 35 euro. Un aumento non indifferente che non andrebbe a gravare solo nelle tasche dei consumatori. “Una metodologia così congegnata dà la sensazione che per il Governo l’unica preoccupazione sia tassare per provocare la sparizione del prodotto”, dice Mancini. “E ciò anche senza alcun riguardo per il diritto alla salute e persino per le casse dello Stato che, sino ad ora, ci hanno solo rimesso.”

L’Italia è l’unico paese che tassa le e-cigarettes.  “A questo punto ci chiediamo quale sia il senso di una nuova imposizione fiscale che peggiora le ragioni per le quali la precedente è stata sospesa e considerata illegittima e che oltretutto si basa su modelli privi di alcuna base scientifica”, dichiara Mancini. “Una scelta-conclude- che avrà come unica conseguenza un contenzioso senza fine invece di porre fine ad ogni contenzioso, come invece indicato dal Sottosegretario Legnini in una recente dichiarazione pubblica”

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