Spread sotto i 240 punti, mai così basso dal 2011

Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi scende a quota 236 punti base, segnando il minimo dall'8 luglio 2011. Borse europee tutte positive

Spread sotto i 240 punti, mai così basso dal 2011

Un’altra buona notizia che ci fa sperare che l’Europa stia pian piano uscendo dalla crisi: lo spread in mattinata è sceso infatti sotto la quota dei 240 punti base, arrivando a un minimo di 236. Si tratta del minimo dal 2011, prima che scoppiasse la bufera sul mercato del debito italiano che portò prima la Bce a scrivere una lettera di raccomandazioni al governo e poi, a novembre, alle dimissioni da Palazzo Chigi di Silvio Berlusconi.

Questo dato positivo rappresenta addirittura una forte discesa rispetto ai 245 punti base di ieri.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche le Borse europee, che nonostante il rilassamento estivo, risultano tutte in crescita. Milano Piazza Affari si muove in rialzo dello 0,5%, mentre, nel resto del Vecchio Continente, Londra avanza dello 0,5%, Parigi dello 0,4% e Francoforte dello 0,7%. A sostenere le quotazioni dei listini europei c’è l’indice Zew che misura la fiducia degli investitori tedeschi in rialzo a quota 42, dai 36,3 punti di luglio, oltre le attese degli analisti che guardavano a una risalita attorno ai 39 punti.

Per quanto riguarda l’euro, la moneta unica europea è in rialzo sul dollaro e viene scambiata a 1,3311 rispetto a 1,3297 di ieri alla chiusura di Wall Street.

Bene i mercati asiatici, spinti soprattutto dai titoli minerari e dell’energia cinesi. Come ha spiegato Michael Kurtz, capo del global equity strategy di Nomura, gli investitori “sono sempre più disponibili a considerare convenienti le azioni cinesi mentre il quadro macro del Paese smette di deteriorarsi”.

Infine Tokyo che ieri ha dovuto cedere lo 0,7% a causa della pubblicazione dei dati del Pil del secondo trimestre del 2013, decisamente al di sotto delle attese che parlavano di un +3,6%, in mattinata ha chiuso in rialzo del 2,75%, dopo che il premier giapponese Shinzo Abe ha proposto di tagliare le tasse alle grandi aziende, per controbilanciare il programmato incremento dell’Iva e attirare capitali esteri. A questo si è aggiunto il calo dello yen nei confronti delle principali valute internazionali che ha spinto i titoli dell’export. L’indice Nikkei sale del 2,57% a 13.867 punti.

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