Rai, sciopero contro Renzi per i tagli da 150 milioni di euro

In piazza l'11 giugno i dipendenti della Rai, per manifestare contro i tagli del governo Renzi. I tagli, dicono i sindacati, non colpiscono gli sprechi ma i posti di lavoro dei dipendenti, che vanno invece salvaguardati

Rai, sciopero contro Renzi per i tagli da 150 milioni di euro

Il governo Renzi ha deciso di tagliare 150 milioni di euro alla Rai, ma ai dipendenti la decisione non va proprio giù. Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai hanno indetto per mercoledì 11 giugno uno sciopero che avrà il suo punto cruciale in una manifestazione a Roma. Secondo i sindacati, il taglio non colpisce gli sprechi dell’amministrazione ma va a diminuire i posti di lavoro, che in questo modo non saranno affatto tutelati.

Gli esponenti Rai sono sul piede di guerra, e dichiarano che non è questa la manovra corretta per effettuare una spending review e che rischia di far sorgere conflitti di interessi e padronanza di nuovi partiti nelle sedi Rai, condizioni che fino a qualche tempo fa erano comuni nella rete televisiva nazionale. Il governo però ribadisce i tagli e non intende tornare indietro; si può solo intavolare una discussione per un accordo sui tagli, come conferma il viceministro all’Economia Enrico Morando, che cerca di mettere fine alla discussione.

Intervengono i sindacati, che accusano il governo di volere la morte della Rai, con il conseguente rischio del rinnovo della concessione per il servizio pubblico. Il dibattito sul fatto che in tempi di crisi anche la Rai deve fare i suoi sacrifici potrebbe sembrare un’azione di generosità, che però viene occultata da operazioni poco trasparenti e intriganti, con anche la possibilità di mettere in discussione l’operato di un servizio pubblico dove lavorano migliaia di persone.

Un confronto per ridurre gli sprechi è stato anche chiesto dall’azienda per discutere dove effettuare i tagli, senza toccare i lavoratori. Anche i sindacati sembrano disponibili a riavviare le trattative su come eseguire la riduzione degli eccessi, considerando che non si deve ricorrere a stratagemmi per utilizzare la tv nazionale per fare cassa. Intanto si prepara la manifestazione dell’11 giugno, e i lavoratori Rai sono pronti a scendere in campo per difendere i loro diritti e il loro posto di lavoro. Nella discussione tra Rai e governo non si dovrebbe perdere di vista la prerogativa di non far pesare sui cittadini il costo della tv pubblica, sempre più onerosa in tempi di difficoltà economiche.

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