Pronta la nuova tassa: pagheremo la “stradale” come luce e gas

Il presidente di Anas Gianni Armani, a margine di un'audizione presso la Camera, ha annunciato la nuova tassa "stradale": sarà da pagarsi non tramite pedaggio, ma a bolletta come la luce ed il gas. Armani è sicuro: "Con questa, potremo autofinanziarci".

Pronta la nuova tassa: pagheremo la “stradale” come luce e gas

“Stiamo lavorando con il Governo per istituire una tariffa stradale che, sulla base di un piano di investimenti pluriennale, dia risorse certe di autofinanziamento”. Parole griffate Gianni Armani, pirotecnico presidente di Anas, alla ricerca di nuovi metodi per ingrassare le tasche della società che gestisce le reti stradali ed autostradali in Italia. Finalmente, dopo lunghe delucubrazioni, è arrivata la soluzione: la “stradale“. Ma in cosa consiste di preciso?

A spiegarlo è stato lo stesso Armani, al termine di un’audizione tenutasi presso la Commissione Ambiente della Camera: “Serve introdurre un modello tariffario prendendo a riferimento i sistemi di tariffazione per gli altri servizi di rete regolamentari (nello specifico energia elettrica, acqua, gas, telecomunicazioni ed aeroporti) per finanziare in modo adeguato gli investimenti oggi a carico della fiscalità generale”.

In una parola: autosostenibilità. Leggasi anche: oltre a pagare tutto ciò che si è pagato fino a questo momento, bisognerà pagare anche perché Anas possa “sostenersi da sola” (ma a spese dei contribuenti). Ad ogni modo, le nuove tariffe non seguiranno il classico modello del pedaggio, ma si cercherà di “definire i livelli di servizio a favore dell’utenza e dei clienti, ed i corrispondenti parametri tariffari”.

Una tassa flessibile insomma. Il presidente di Anas ha poi continuato spiegando che: “Il modello tariffario dovrà in ogni caso garantire, unitamente all’integrazione del canone di concessione ed agli altri ricavi connessi alla gestione della rete, la copertura dei costi operativi, il rimborso del capitale investito, la remunerazione del capitale investito”. Sarà quindi necessario far sì che la nuova tassa sia sufficientemente sostanziosa da permettere ad Anas di rientrare completamente nelle spese, e possibilmente guadagnarci.

Inoltre: “La durata della concessione andrà adeguata almeno fino al 2052”. La nuova tassa promette dunque di evadere dal modello obsoleto del pedaggio, rifacendosi invece ai metodi di pagamenti utilizzati, ad esempio per la luce e per il gas. Una tassa a bolletta, insomma. Per la felicità degli italiani, che insieme alle oramai classiche buste dell’Enel e del gestore idrico, potranno trovare anche la nuova-ma senz’altro già amatissima-tassa “stradale”.

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